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Report - AgriMercati

I trimestre 2020 - Speciale Covid-19

Sintesi della congiuntura agroalimentare

Il Covid-19 ha investito e fatto letteralmente collassare la già indebolita economia mondiale: secondo le stime di aprile del Fondo monetario internazionale (FMI), il PIL dovrebbe contrarsi del 3% nel 2020, dopo aver segnato un +2,9% nel 2019, già in deciso rallentamento rispetto agli anni precedenti per le tensioni internazionali sui dazi e sul petrolio e per le incertezze del post Brexit. L'FMI l'ha definita una crisi senza precedenti per almeno tre motivi: in primo luogo per l'ampiezza dello shock, secondariamente per l'incertezza sulla sua durata e sulla sua intensità, infine per il ruolo diverso che la politica economica riveste nel fronteggiarla. Lo shock, infatti, è dovuto soprattutto al lockdown necessario per contenere il virus, quindi gli ordinari strumenti di politica economica di stimolo alla domanda aggregata non sono efficaci.Le stime provvisorie del FMI indicano che il PIL italiano diminuirà del 9,1% nel 2020, realizzando una delle peggiori performance tra i paesi dell'Eurozona, migliore solo alla Grecia (-10%). Le previsioni indicano che la ripresa, che avverrà nel 2021, lascerà comunque il PIL di tutte le economie avanzate sotto il livello pre-emergenza Coronavirus. Secondo le previsioni di finanza pubblica contenute nella bozza del DEF 2020 pubblicata ad aprile, il PIL italiano nel 2020 diminuirebbe dell'8,1%, per poi crescere del 4,7% nel 2021. Sulla base delle stime preliminari Istat, nel primo trimestre 2020 il PIL avrebbe perso il 4,8% su base annua e il 4,7% su base congiunturale, con un contributo negativo da parte di tutti i principali settori produttivi.

 
 

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