Dopo la caduta dei prezzi innescata dall'emergenza sanitaria per il contenimento della pandemia da Covid-19, il mercato lattiero caseario mondiale sembra accennare a una timida ripresa, sebbene i fattori di incertezza legati alla seconda ondata di diffusone del coronavirus rendano particolarmente complesse le previsioni anche sull'evoluzione a breve termine.
Dopo il minimo toccato in primavera, i prezzi internazionali del burro hanno raggiunto in media i 3,50 euro per chilogrammo a fine settembre, seguendo un trend costante di crescita, grazie sia alle misure di intervento a favore dell'ammasso introdotte in via emergenziale dalla Commissione europea, sia a una forte pressione della domanda mondiale. In particolare, le importazioni cinesi di burro sono cresciute del 46% nel periodo gennaio-luglio 2020 e, nonostante la maggiore convenienza del prodotto proveniente dall'Oceania, i Paesi UE hanno incrementato del 31% le proprie spedizioni verso la Cina e, più in generale, verso tutti i principali Paesi importatori del Medioriente e del Nord Africa (in alcuni casi con variazioni addirittura a tre cifre).