1. Vai ai contenuti
  2. Vai al menu principale
  3. Vai al menu di sezione
  4. Vai al footer
Ismea Mercati
Home > Ortofrutta > Frutta > News e report > Report > Tendenze Frutta n.3/2020 - Frutta invernale
Contenuto della pagina

Tendenze - Frutta fresca

n 3/2020 - Dicembre 2020

Focus Mele

Ottima partenza della campagna 2020/21. Quest'anno, il livello dell'offerta nazionale di mele è sostanzialmente invariato rispetto alla campagna precedente (-0,1% in Europa e +1% in Italia) ma il sentiment degli operatori è decisamente migliore rispetto ad un anno fa. Una recente indagine Ismea indica che il clima di fiducia delle aziende agricole italiane è in fase di miglioramento e che quelle frutticole mostrano un maggior livello di fiducia rispetto al totale delle aziende agricole.
In particolare, l'indice del clima di fiducia elaborato da Ismea per le aziende che producono mele indica una maggiore soddisfazione di queste per la situazione corrente e un maggior ottimismo anche riguardo all'evoluzione dell'attività nel medio periodo (2-3 anni).

I motivi di questo ottimismo vanno ricercati innanzitutto nel rinvigorimento dei consumi domestici determinati in Italia e in Europa della pandemia e le notizie relative a raccolti stimati in netto calo in Francia (-18%) e Spagna (-27%), mercati che quindi potrebbero divenire particolarmente appetibili per gli operatori italiani.
Tra le specie di frutta prodotte e consumate in Italia, le mele rivestono indubbiamente un ruolo di primo piano. La loro presenza sulle nostre tavole copre tutto l'anno grazie anche alle diverse varietà presenti nel paniere offerto - che va dalla precoce Gala alla tardiva Cripps Pink - e all'avanzata tecnologia delle celle frigorifere che consentono di preservare lungamente la qualità di questi frutti. 

In termini di quantità, le mele rappresentano il 16% degli acquisti di frutta fresca degli italiani, inclusi gli agrumi, confermandosi così in prima posizione davanti a banane e pesche e nettarine con queste ultime che però beneficiano di un'offerta limitata ad alcuni mesi dell'anno.
Inoltre, va rimarcato il primato negli scambi con l'estero, l'Italia infatti vanta esportazioni per circa 800 milioni di euro e un saldo attivo della bilancia commerciale per 750 milioni di euro.

La forza del comparto melicolo nazionale risiede in gran parte nella capacità di aggregare e gestire l'offerta nonostante alla base vi sia una estrema polverizzazione del tessuto produttivo agricolo. Quindi l'aggregazione dell'offerta, unitamente alla buona capacità di leggere e condividere informazioni consente agli operatori di realizzare strategie commerciali idonee a poter competere a livello internazionale e allo stesso tempo a garantire un'adeguata redditività.
In Italia, la coltivazione del melo raggiunge la sua massima espressione nelle regioni dell'arco alpino anche se non mancano esempi di produzioni qualitativamente eccellenti in altre regioni come ad esempio in Emilia-Romagna o in Campania con la mela annurca.

La filiera produttiva è fortemente concentrata nel Nord Est del Paese con il Trentino-Alto Adige che vanta il 50% della superficie coltivata e il 68% della produzione. A seguire si piazzano Piemonte, Veneto e Emilia-Romagna che concentrano un altro 30% di superficie e produzione.

 
 

Ultimi rapporti pubblicati