Per il comparto ittico il bilancio a fine anno è in positivo per tutte le categorie, seppure nel complesso inferiore alla media del totale agroalimentare. A incidere negativamente sono state le oscillazioni del segmento del fresco sfuso che in alcuni mesi (aprile e luglio) ha segnato anche delle flessioni rispetto al 2019, dovute anche alla discontinuità dell'offerta. Fortemente condizionato nel primo periodo da problematiche di tipo logistico e dalle misure di mitigazione adottate ( riduzione delle giornate di pesca, chiusura dei mercati ittici, difficoltà di rifornirsi dai mercati esteri) e nei mesi estivi dalla maggior richiesta da parte dei ristoranti, il segmento del fresco ha avuto poi una importante ripresa nella fase finale dell'anno (+21% a dicembre) che ha riportato l'intero comparto in terreno positivo. Il segmento del pesce fresco che rappresenta quasi il 50% dell'offerta, a causa delle dinamiche sopra esposte, ha messo a segno solo un +2%, a fronte di una crescita del 16% del prodotto congelato (che rappresenta circa il 20% del totale).
Il recupero dei consumi domestici non sembra quindi essere stato sufficiente a compensare i mancati introiti presso i canali dell'Horeca. Secondo quanto emerge dal report sull'Andamento dell'Economia agricola nel 2020 reso noto in questi giorni dall'Istat, il settore ha visto un deciso ridimensionamento tanto della produzione (-8,8%) che del valore aggiunto (-5,3%).