Roma, 9 settembre 2021
La produzione europea di carni avicole è in costante crescita da un decennio: dal 2010 al 2020 ha fatto registrare un incremento del 58%. Nel solo 2020, l'aumento produttivo è stato dell'1,1% portando il grado di autoapprovvigionamento al 114% e confermando così la posizione di esportatore netto.
L'Europa è il terzo produttore mondiale ed è uno dei principali player commerciali a livello globale sia come esportatore che come importatore. Le esportazioni riguardano generalmente referenze di scarso pregio che hanno come sbocchi principali le Filippine e il Ghana, mentre le importazioni sono prevalentemente rappresentate da tagli pregiati - generalmente petti - provenienti da Brasile, Thailandia e Ucraina.
L'Italia, in tale contesto, si posiziona al 6° posto con una produzione che cresce a ritmi meno sostenuti negli ultimi anni a causa di un mercato interno già saturo, ma che punta su innovazione, differenziazione e miglioramento degli standard qualitativi degli allevamenti e delle carni, piuttosto che sull'espansione geografica del mercato.
Il bilancio di approvvigionamento settoriale conferma nel 2020 una situazione di totale autosufficienza dall'estero con un tasso di autoapprovvigionamento che supera il 108%.