Roma, 31 marzo 2022
A partire dall'inizio di marzo, l'Ismea sta monitorando gli effetti sui mercati agroalimentari del conflitto tra Russia e Ucraina.
Con i primi due report, pubblicati l'1 e il 9 marzo, è stato evidenziato il ruolo di Russia e Ucraina nell'ambito del commercio mondiale agroalimentare, la rilevanza di tali mercati per le produzioni agroalimentari nazionali, l'esposizione dell'Italia per l'approvvigionamento di alcuni prodotti agricoli nonché l'andamento dei mercati stessi.
Le dinamiche di mercato non hanno comportato, ad oggi, benefici rilevanti per il settore agricolo, con gli agricoltori che, in buona parte, hanno già venduto il prodotto e ora si trovano ad affrontare le semine primaverili nell'incertezza del prezzo futuro, ma con la certezza di dover affrontare spese rilevanti per le operazioni colturali, concimazioni in primo luogo. Dall'altro lato, le imprese di trasformazione si trovano a dover rifare completamente i budget avendo a che fare con prezzi di acquisto delle materie prime dell'ordine del 100-130% superiori al 2020, oltre all'incremento generalizzato delle bollette energetiche. L'aumento generalizzato dei prezzi di quasi tutte le materie prime, agricole e non agricole e dei costi energetici sta progressivamente erodendo la redditività dell'attività economica con il settore agroalimentare che non riesce più a redistribuire gli aumenti lungo la filiera produttiva.