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Ismea Mercati
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Ovicaprini - Tendenze Ovicaprini

n.1/ 2022 - Maggio 2022

Le principali dinamiche

Roma, 7 giugno 2022

Contesto globale ed europeoProduzione in aumento nei primi mesi del 2022, con flussi esportativi vivaci nel periodo pre-Pasquale e pre Ramadan.

Situazione produttiva in ItaliaProsegue anche nel 2021 il lento processo di contrazione del patrimonio ovino (-1,8%).
In 5 anni si sono persi 257 mila capi con la chiusura di 9.745 allevamenti, pari al 6,7% del totale.

Andamento dei prezziPrezzi medi nel periodo pasquale sensibilmente superiori rispetto alla stessa fase della campagna precedente, che risentiva ancora di qualche misura di contenimento della pandemia. Tuttavia, i prezzi elevati della campagna pasquale 2022 vanno analizzati alla luce della particolare situazione attuale caratterizzata da un aumento straordinario dei costi di produzione.

Commercio esteroPer il terzo anno consecutivo le importazioni di ovini vivi risultano in contrazione (-11,4% tra il 2021 e il 2020, portando al -34% la tendenza nel quinquennio). L'Ungheria rimane il principale fornitore di capi vivi con una quota del 42%. Sul fronte delle importazioni di carne il 2021 ha segnato, invece, un incremento del 4,5% dopo l'importante flessione del 2020 (-21,3%). Nell'arco del quinquennio i volumi importati sono comunque in contrazione del 7%.

Acquisti domesticiIn flessione, ormai strutturale, i consumi di carni ovicaprine che anche nel 2021 confermano la dinamica negativa (-3,4% per i volumi, -12% per la spesa) che si protrae anche nel 2022, poiché i volumi esitati nel canale retail nei primi tre mesi sono stati inferiori a quelli dei due anni precedenti quando la chiusura della ristorazione aveva costretto a maggiori consumi tra le mura domestiche.

ProspettiveUna delle poche opportunità create dalla pandemia è che ora la logistica ha costi tali da rendere meno convenienti le importazioni di agnelli e/o carni dall'estero con una predilezione maggiore per il mercato nazionale. Detto ciò, sebbene alcune situazioni congiunturali di mercato abbiano determinato picchi di prezzo di notevole entità, il settore ovicaprino mantiene le sue criticità strutturali: alti costi di produzione, anche legati alla bassa e discontinua disponibilità di pascoli e di foraggi, per questioni sempre più legate ai cambiamenti climatici; bassa resa al macello per capo; forte stagionalità della domanda concentrata nel periodo natalizio e pasquale; bassa propensione media all'innovazione di prodotto; difficoltà di ingresso in nuovi mercati emergenti. 
In generale, le prospettive di breve periodo portano a ipotizzare una produzione di carne stabile grazie al miglioramento dei prezzi per i produttori, ai sostegni economici, alla presenza di consumatori sempre più attenti e sensibili alle produzioni territoriali e/o certificate (IGP), oltre che a una dieta più diversificata riguardo al consumo di carni. 

 
 

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