1. Vai ai contenuti
  2. Vai al menu principale
  3. Vai al menu di sezione
  4. Vai al footer
Ismea Mercati
Home > Carni > Carne suina e salumi > News e report > Ultime dal settore > 2012 > impatto benessere animale
Contenuto della pagina

Carne suina e salumi - Ultime dal settore

Cambia lo scenario con la direttiva sul benessere animale

Roma, 8 giugno 2012

Secondo uno studio del Crpa, presentato da Kees De Roest in occasione della giornata della suinicoltura, un vero e proprio cambio di scenario si prospetta con  l'entrata in vigore il 1° gennaio 2013 delle norme sul benessere della direttiva CE n. 2008/120. Essa stabilisce l'obbligo di ampliamento, nelle scrofaie, degli spazi a disposizione dei capi (1,64 mq per le scrofette dopo la fecondazione e 2,25 mq per le scrofe), nonché la castrazione dei suinetti maschi entro i sette giorni di vita e il divieto di mozzamento della coda se non per specifiche esigenze. Gli ingenti investimenti per l'adeguamento degli allevamenti alle norme, potrebbero portare, secondo il Crpa, all'apprezzamento dei listini dei capi da macello ed a un calo di consistenza del parco scrofe dell'ordine del 5% nell'Europa Nord Occidentale e del 10% in quella Meridionale. La produzione comunitaria di carne suina potrebbe calare di circa il 5% e addirittura del 10%, nel caso di un inasprimento dei controlli sugli allevamenti. La possibile contrazione produttiva  nell'UE dovrebbe determinare un aumento del prezzo dei capi da macello provenienti da allevamenti a norma (considerato che la gdo potrà commercializzare solo le carni di tali capi) mentre, al contrario, potrebbero ridursi le quotazioni degli allevamenti non a norma. Inevitabili, se tale scenario si concretizzerà, saranno gli aumenti dei prezzi al dettaglio delle carni suine con un possibile spostamento dei consumi verso altre carni più economiche. La carenza di offerta sul mercato comunitario potrebbe essere arginata dalla crescita delle importazioni dell'UE dai Paesi Terzi (specie dal Brasile e dagli Usa), con conseguenti problemi inerenti al rispetto delle norme sul benessere. Non è da escludersi, secondo il CRPA, che ad una riduzione iniziale del parco scrofe nell'Europa Nord Occidentale possa poi seguire una successiva crescita, per soddisfare la domanda crescente dei Paesi dell'Europa del Sud che potrebbero verosimilmente specializzarsi sempre più nell'ingrasso. Al momento, nell'adeguamento alla Direttiva n. 2008/120 l'Italia si posiziona all'undicesimo posto tra gli Stati Membri, con solo  un 40% delle aziende già conformi alle norme. Nel Regno Unito ed in Svezia, al contrario, il processo di adeguamento può dirsi praticamente completato.

 

Ultime dal settore