Roma, 7 giugno 2012
A metà maggio scorso il Governo argentino ha bloccato le importazioni di prodotti a base di carne suina dal Brasile, dall'Italia e dalla Spagna, per effetto di un accordo di prezzo firmato dal segretario del commercio interno con i produttori nazionali di carne suina, al fine di incrementare la produzione interna. L'accordo prevede l'impegno dei produttori argentini di carne suina a non aumentare i prezzi garantendo un'offerta sufficiente. Tale misura è perfettamente in linea con la politica protezionistica intrapresa dal Paese dal 2007, per contrastare l' inflazione che ha investito anche i generi di prima necessità causando, come per le carni - specie la bovina - la contrazione della produzione. Per l'Italia, principale fornitore di preparazioni suine del mercato argentino con una quota del 30,7% in volume, dopo il Brasile (41%) e prima della Spagna (28,3%), il danno economico è gravissimo. Nel 2011 l'Italia ha esportato in Argentina circa 270 tonnellate di salumi e conserve a base di carne suina. Le principali associazioni di categoria, dinnanzi alla notizia, sono insorte denunciando il contrasto del blocco delle importazioni con le norme Wto. Intanto, il Brasile ha già avviato contromisure di rappresaglia, bloccando le importazioni dall'Argentina di mele, vino e farina.