Contesto internazionaleContrariamente alle prime stime dell'autunno scorso, a livello internazionale, la campagna produttiva 2021/22 si è rivelata tutt'altro che scarsa con una produzione di circa 3,4 milioni di tonnellate (+13%). Gli scambi globali del 2021 hanno segnato aumenti in valore a fronte di una battuta d'arresto dei volumi e tale tendenza è proseguita anche nei primi mesi del 2022. Per il consumo mondiale si stima nel 2022 una lieve ripresa (+2%) rispetto a un 2021 che aveva interrotto la striscia positiva in atto nei tre anni precedenti.
Situazione produttiva in ItaliaPur essendo ancora presto per delineare delle previsioni affidabili, si registrano diffuse preoccupazioni a causa dell'assenza di irrigazione in molte aree olivicole del Paese e, anche in aree dove l'irrigazione di soccorso è una pratica consueta, il limite è spesso costituito dalla capacità degli invasi e dal livello delle falde dei pozzi, già praticamente al limite dopo mesi senza piogge. Solo con la fine di agosto sono ricominciate le precipitazioni che hanno portato sollievo alle piante anche se in alcune aree potrebbero aver favorito attacchi patogeni. Ai problemi climatici si aggiunge il fatto che in molte aree a più alta vocazione olivicola la prossima raccolta era già da considerare di scarica nella naturale alternanza. Si prevede quindi un'annata produttiva non abbondante e le prossime settimane saranno comunque determinanti per le rese in olio.
Andamento dei prezziL'andamento dei prezzi dell'olio d'oliva in Italia nei primi nove mesi del 2022 registra una lieve flessione per l'extravergine a fronte di aumenti nel segmento del lampante e dei raffinati. Una dinamica spiegabile con il fatto che questi ultimi hanno un mercato più correlato a quello degli oli di semi che hanno registrato incrementi a due cifre a partire dallo scoppio della guerra in Ucraina.
Commercio esteroNei primi cinque mesi del 2022 l'import italiano di olio di oliva e sansa è sceso in volume del 4% a fronte di un +21% degli esborsi. Le esportazioni, invece, sono cresciute del 4% in volume con un incremento degli introiti del 23%.
Acquisti domesticiNei primi sei mesi del 2022 gli acquisti delle famiglie presso i format della distribuzione moderna hanno registrato una flessione dei volumi a fronte di aumenti dei prezzi unitari di vendita dei diversi prodotti. I minori volumi sono legati al ritorno alla "normalità" dopo la pandemia mentre l'aumento dei prezzi è legato alla situazione economica in atto che da mesi ormai fa i conti con aumenti dei costi di produzione.
ProspettiveL' elemento sempre al centro delle preoccupazioni degli operatori è quello relativo ai costi di produzione le cui dinamiche assumono connotati di incertezza che non aiutano la programmazione né della produzione nella fase agricola né nelle fasi più a valle. C'è la consapevolezza che l'incremento dei costi difficilmente potrà essere traslato a valle della filiera perché i consumatori già stanno vedendo eroso il proprio potere di acquisto.