Roma, 9 dicembre 2022
Quest'anno l'agnello sulle tavole il giorno di Natale costerà di più, anche per l'inasprimento di costi di produzione che gli allevamenti italiani stanno fronteggiando. Secondo le rilevazioni di ISMEA, condotte su un campione di allevamenti di pecore di razza Sarda che allevano l'agnello sardo IGP, nel 2022, il costo di produzione dell'agnello (esclusi ammortamenti e interessi sul capitale) è risultato mediamente pari a 5,11 €/kg peso vivo al netto di IVA, evidenziando un incremento del 10% rispetto a quanto si verificava un anno fa.L'aggravio dei costi è stato determinato non solo dalla spinta inflazionistica conseguente alla crisi energetica, ma anche dagli eccezionali andamenti climatici che hanno ridotto la disponibilità di foraggi innescando una forte spinta al rialzo dei prezzi per i prodotti necessari a integrare l'alimentazione delle pecore. I rincari più significativi sono stati registrati dalle spese energetiche (+48% tra il 2022 e il 2021) e dalle spese di coltivazione (+18%), soprattutto per i fertilizzanti (il cui processo produttivo è fortemente dipendente dall'impiego di gas); ma l'impatto maggiore è stato determinato dalle spese per i mangimi e soprattutto foraggi (rispettivamente +6% e +54%), che gli allevatori hanno dovuto necessariamente acquistare per sopperire alla carente disponibilità causata dalle sfavorevoli condizioni meteorologiche (siccità). La componente preponderante del costo di produzione dell'agnello è ancora rappresentata dalla manodopera (inclusa quella familiare), che presenta un'incidenza media del 43% e ha registrato un lieve incremento nel 2022 ( +2% rispetto al 2021).