L'Aquila, 5 luglio 2023
L'atteso Piano nazionale
per la produzione biologica, che guiderà il settore verso gli
obiettivi di sviluppo richiesti dalla strategia europea Farm to Fork e ribaditi
nella legge nazionale del 9 marzo 2022, è ormai ai blocchi di partenza,
concluso l'iter di ascolto delle parti coinvolte. Il settore potrà contare su
uno strumento programmatico che punta a potenziare ulteriormente l'offerta e
migliorare il posizionamento, facendo leva sull'innovazione, la
digitalizzazione, l'aggregazione, la semplificazione amministrativa e la
promozione.
Intanto, come testimoniano gli ultimi dati del Rapporto Bio in cifre, il biologico
italiano è ormai lanciato verso il target del 25% di superfici investite a bio,
previsto dalla Strategia Farm to Fork al 2030, con già 6 regioni che hanno
oltrepassato questo traguardo, e un'incidenza media balzata a quasi il 19%,
grazie all'incremento registrato anche nel 2022. In parallelo il numero degli
operatori (produttori, trasformatori e importatori) prosegue la sua crescita a
un ritmo piuttosto sostenuto, confermando l'Italia al primo posto in Europa per
numero di aziende agricole biologiche certificate e sui gradini del podio anche
per estensione della Sau biologica. Il 2022 ci restituisce l'immagine di un
settore in fermento, al centro delle politiche nazionali e comunitarie e degli
investimenti degli operatori, ma con i consumi che stentano a recuperare
slancio. La spesa domestica, seppur in ripresa su un deludente 2021, non
soddisfa appieno le aspettative, crescendo a un ritmo inferiore
all'agroalimentare complessivo e al tasso di inflazione. Segnali più
incoraggianti provengono invece dalla prima indagine campionaria condotta
presso i pubblici esercizi, con oltre il 50% dei bar italiani e quasi il 70%
dei ristoranti che hanno dichiarato di aver proposto o impiegato nelle loro
preparazioni culinarie cibi, bevande e materie prime biologiche nel corso del
2022.
Sono queste in estrema sintesi le principali evidenze che provengono
dall'ultimo rapporto Bio in cifre relativo al 2022, realizzato da ISMEA e da
Ciheam Bari e presentato in anteprima oggi all'Aquila, presso il Palazzo
dell'Emiciclo, durante il convegno "Appuntamento
con il bio", che torna a un anno di distanza dall'incontro
organizzato Roma a luglio scorso, per fare il punto sulle principali dinamiche
e prospettive del settore alla presenza dei rappresentanti istituzionali e
delle associazioni.
Molti gli interventi e i contributi tecnici che si sono susseguiti durante
l'intensa mattinata di lavori, che ha visto i saluti introduttivi a cura
di Emanuele
Imprudente - Assessore all'Agricoltura della Regione Abruzzo, Fabrizio Taranta
Assessore all'ambiente agricoltura e territorio del comune dell'Aquila e le conclusioni
affidate a Livio
Proietti - Commissario straordinario di ISMEA, al
Sottosegretario di Stato al Masaf Luigi
D'Eramo e, infine, al
Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco
Lollobrigida.
L'illustrazione dei dati principali del Rapporto Bio in cifre è stata, come di
consueto, a cura di Fabio
Del Bravo - Responsabile della Direzione Servizi per lo
Sviluppo Rurale di ISMEA, mentre Antonio
Zinni del Dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo
ha presentato le opportunità del "Complemento di Sviluppo rurale Abruzzo" per
lo sviluppo del settore biologico e Pietro Gasparri - Dirigente Ufficio
PQAI1del Masaf, ha esposto gli interventi del Piano d'Azione
Nazionale per il biologico.
A seguire si è tenuta la tavola rotonda, moderata da Ermanno Comegna, a cui
sono intervenuti Maria
Grazia Mammuccini Presidente di FederBio, Nicoletta Maffini
Presidente Assobio, Giuseppe
Romano Presidente AIAB, Francesco
Torriani Coordinatore settore biologico Alleanza Cooperative
Agroalimentari Italiane, Giuseppe
De Noia Presidente Cia-Anabio, Maria Letizia Gardoni Presidente
Coldiretti-Bio ed Erminio
Pensa Presidente di Giovani Confagricoltura Aquila, Angelo Candita Presidente
regionale Confederazioen italiana Liberi agricoltori, Alessandroi Bucciarelli
Presidente verde Abruzzo Onlus.
"L'agricoltura biologica si conferma un settore vitale e dinamico, nonché
protagonista dell'attuale programmazione della Pac, che pone la nostra nazione
ai primissimi posti in Europa per estensione delle superfici e numero di
operatori coinvolti - ha dichiarato il neo Commissario Straordinario dell'ISMEA
Avv. Livio Proietti.
L'appuntamento odierno ribadisce l'attenzione dell'ISMEA verso questo settore
strategico dell'agricoltura italiana e la volontà di consolidare i rapporti con
il territorio, le sue amministrazioni locali e le associazioni di settore, al
fine di fornire un supporto allo sviluppo del biologico e, in generale,
dell'agroalimentare italiano".
"L'Italia crede nel bio e consolida la propria leadership in Europa - ha
affermato il sottosegretario di Stato al Masaf, Luigi D'Eramo -. Lo confermano le cifre
del rapporto presentato oggi. Grazie alla significativa crescita registrata nel
2022, le superfici coltivate a biologico rappresentano quasi il 19% del totale
della superficie agricola utilizzabile. Un risultato che proietta il nostro
paese a raggiungere il target del 25% fissato dalla Strategia Farm to Fork in
anticipo rispetto al 2030. Aumenta anche il numero degli operatori, che avranno
nel Piano nazionale per la produzione biologica uno strumento importante per
supportare lo sviluppo del settore. Positivo l'interesse dimostrato nel canale
Ho.re.ca., in particolare le prospettive nel mondo della ristorazione,
l'obiettivo nei prossimi mesi sarà un rilancio dei consumi domestici. Aver
presentato il rapporto a L'Aquila - ha concluso il sottosegretario Masaf - ha
offerto l'occasione per evidenziare il contributo che il biologico può offrire
anche allo sviluppo sostenibile delle aree interne".
"Il biologico è un elemento
portante della strategia che vede la sostenibilità ambientale viaggiare in
parallelo con una strategia di sostenibilità produttiva e che tenga conto della
necessità di mantenere l' equilibrio sociale - ha dichiarato il Ministro dell'agricoltura
della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobirigida. Nel tempo abbiamo
verificato in Italia un'attenzione crescente per il comparto del biologico.
Dobbiamo continuare a sostenerlo sia in termini economici sia in termini
culturali, valorizzando il legame tra il territorio, cibo e salute, attraverso
un modello che dia attenzione al lavoro e che persegua sempre l'elemento della
qualità. Quella stessa qualità che è messa in discussione da sistemi di
etichettatura ideologici e non informativi. Si pensi - ha chiosato il
Ministro - che per il Nutriscore un prodotto biologico viene valutato allo
stesso modo di un altro iper processato. Il nostro compito quindi è quello di
incentivare da una parte questo comparto e dall'altra proteggerci da meccanismi
fuorvianti".