Contesto globaleDopo la fiammata del mercato delle commodity agricole ed energetiche che ha raggiunto il culmine nella prima metà del 2022, i prezzi si sono mantenuti elevati per gran parte dell'anno, per poi invertire la tendenza a partire dal 2023. Nei primi sei mesi del corrente anno, infatti, si sono registrate flessioni tendenziali dei prezzi, sia agricoli sia energetici. Il recente andamento del mercato mostra segnali di tensione, risentendo del mancato rinnovo dell'accordo raggiunto tra Ucraina e Russia per sbloccare i porti ucraini del Mar Nero e delle prime indicazioni circa il peggioramento dei fondamentali.
Situazione produttiva in ItaliaI dati recentemente diffusi dall'Istat indicano una crescita delle superfici (+11,6%) e dei raccolti (+10,6% a 3 mln/t). Si tratta tuttavia di dati provvisori e suscettibili di revisioni ulteriori nei prossimi mesi. Allo stesso tempo, diversi operatori del settore esprimono preoccupazioni sul profilo qualitativo della granella peggiorato dalle piogge di maggio e inizio giugno; se tali preoccupazioni fossero confermate, larga parte della produzione potrebbe risultare merceologicamente declassata.
Andamento dei prezziLa campagna 2022/23 si è conclusa con il raggiungimento di prezzi ancora in crescita, dopo quelli record dell'annata precedente. Le prime quotazioni di luglio 2023, che corrisponde all'avvio della nuova campagna di commercializzazione, evidenziano una rivalutazione settimanale, risentendo verosimilmente della recente situazione del Mar Nero e del peggioramento dei fondamentali.
Commercio esteroNel 2022, si è registrato un netto peggioramento del deficit strutturale della bilancia commerciale del frumento tenero, in conseguenza della crescita dei volumi importati ma soprattutto della consistente rivalutazione dei prezzi medi all'import. Al contrario, è migliorato il surplus commerciale dei prodotti da forno in ragione dell'incremento dei quantitativi esportati e dei valori medi all'export. Medesima dinamica si registra nei primi quattro mesi dell'anno in corso
Acquisti domesticiDopo la flessione degli acquisti domestici di pane sfuso registrata nel 2020 per gli effetti della crisi pandemica che aveva incrementato i consumi dei prodotti sostitutivi e delle farine per la panificazione casalinga, dal 2021 ai primi sei mesi del 2023 si è osservato il recupero dei volumi di pane sfuso acquistati, nonostante l'incremento dei prezzi unitari di vendita. Ciò conferma che in un contesto di crisi economica generalizzata i consumi si spostano sempre più verso i prodotti più semplici e di base per l'alimentazione.
ProspettiveFermo restando che l'Italia è strutturalmente deficitaria di frumento tenero e importa circa il 60% del proprio fabbisogno, lo scarso livello qualitativo che si prefigura per i raccolti nazionali nel 2023 potrebbe determinare una spinta aggiuntiva all'import.