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Ismea Mercati
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Report - AgriMercati

II trimestre 2023

Sintesi della Congiuntura dell'agroalimentare

1. Il contesto economico mondiale
Nel secondo trimestre del 2023 l'andamento dell'economia mondiale mostra miglioramenti, ma la ripresa rimane fragile. I prezzi più bassi dell'energia e dei prodotti alimentari, la moderazione delle pressioni sulla domanda e la riduzione delle strozzature dell'offerta stanno contribuendo a ridurre l'inflazione complessiva e ad alleggerire le tensioni sui bilanci delle famiglie. L'inflazione di fondo si sta dimostrando più persistente, ma si prevede un calo per la fine del prossimo anno. La politica monetaria restrittiva continuerà a limitare la crescita della domanda e dell'attività economica nei mesi a venire. Si prevede che il Pil mondiale passerà dal 3,3% nel 2022 al 2,7% nel 2023, mentre la crescita dell'Eurozona per il 2023 è rivista al ribasso allo 0,8%.

2. L'agroalimentare italiano nel contesto economico
Nel secondo trimestre del 2023 il valore aggiunto del settore agricolo cala dell'1,1% su base annua (-1,3% rispetto al trimestre precedente), e si riduce il numero degli occupati (-3,5%). Anche l'indice della produzione industriale del settore alimentare segna un calo, pari al 2,4% su base tendenziale, ma mostra una leggera ripresa rispetto al trimestre precedente.
Nonostante un rallentamento rispetto ai trimestri precedenti, è proseguita la tendenza all'aumento dei prezzi dei prodotti agricoli nazionali, misurati dall'indice dei prezzi Ismea, con un incremento del 3,4% su base annua. Anche i prezzi dei mezzi correnti di produzione dell'agricoltura continuano a crescere su base tendenziale (+5%), seppure in rallentamento dalla fine del 2022.
Le esportazioni italiane di alimenti e bevande, che hanno sfiorato il valore record di 61 miliardi di euro nel 2022 (+15% sul 2021), durante i primi sei mesi del 2023 segnano un aumento del 7,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il valore dell'interscambio agroalimentare anche in questa prima parte dell'anno è influenzato dagli incrementi dei prezzi dei prodotti agroalimentari, che hanno avuto un impatto sia sul valore delle importazioni che delle esportazioni durante tutto il 2022.

3. I consumi domestici dei prodotti agroalimentari
Il carrello della spesa nel primo semestre 2023 è costato agli italiani il 10% in più rispetto allo stesso periodo del 2022. Un carrello che costa di più pur "alleggerendosi" gradualmente in termini di volume. Sicuramente un buon deterrente per gli sprechi, ma anche un campanello d'allarme per i distributori. L'incremento della spesa del primo semestre 2023 è il più alto degli ultimi anni e supera anche il +7,4% dell'eccezionale anno 2020, che, tra l'altro incorporava il limitatissimo utilizzo dei canali extradomestici. Tra i prodotti in evidenza per l'ampiezza dell'aumento della spesa: latte Uht (+26%), pane (+17,8%) e uova (+19,3%).

4. Le opinioni delle imprese agroalimentari sulla congiuntura e focus su energie alternative e approvvigionamento 
L'indagine presso le imprese del panel agroalimentare Ismea del secondo trimestre 2023 rileva il pessimismo degli imprenditori agricoli, con un livello di fiducia in calo rispetto a quello del trimestre precedente (-4,5 punti), ma superiore di oltre 10 punti rispetto a un anno fa, quando l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia aveva compromesso le prospettive produttive e commerciali degli operatori. 
Sono le imprese del Mezzogiorno a registrare l'indice di clima di fiducia più basso. Il calo di fiducia si conferma trasversale a tutti i settori, con una prospettiva particolarmente pessimista testimoniata dagli operatori dei comparti dei seminativi e dell'olio d'oliva. La grande maggioranza delle imprese agricole intervistate sostiene di aver incontrato delle difficoltà nella gestione dell'attività aziendale nel secondo trimestre, indicando le condizioni meteo avverse come principale criticità, a seguito delle catastrofiche alluvioni che si sono abbattute su ampie zone dell'Emilia-Romagna e su alcuni comuni di Marche e Toscana a maggio 2023.
Anche per l'industria, l'indice di clima di fiducia è in calo rispetto al primo trimestre del 2023 (-1,4 punti), in lieve aumento rispetto a un anno fa.  Le imprese più pessimiste sono quelle del Centro, per le quali emerge preoccupazione rispetto agli ordini ricevuti. Molto pessimisti in particolare sono gli imprenditori dei settori ittico e vitivinicolo.  
Nel secondo trimestre 2023 cala la percentuale degli imprenditori dell'industria alimentare che dichiara di avere incontrato difficoltà nella gestione dell'impresa (31% rispetto al 58% del passato trimestre). Le principali difficoltà incontrate dagli operatori continuano ad essere legate all'incremento dei costi delle materie prime, del materiale di consumo e dei servizi. 
L'indagine aggiuntiva realizzata, come ogni anno, nel mese di giugno presso le imprese del panel agroalimentare per raccogliere informazioni sui principali canali di commercializzazione della loro produzione, conferma che la produzione aziendale agricola ha come destinazione geografica principale la provincia stessa di localizzazione dell'azienda. La scelta del canale di commercializzazione dipende dalla natura del prodotto, dall'affidabilità del cliente e dall'appartenenza o meno a un organismo associativo, ma il dato generale che emerge per il settore agricolo è che in media il 32% del totale commercializzato dalle aziende è destinato a una cooperativa/associazione/OP/consorzio, il 20% alla vendita diretta e l'16% agli intermediari commerciali. Inoltre, l'indagine ha riguardato anche le diverse forme contrattuali, le modalità di fissazione del prezzo di vendita e le pratiche sleali. 

 

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