Roma, 15 dicembre 2023
Nel 2023 si è delineata una profonda crisi del mercato del miele italiano. A causa dell'inflazione e del calo dei consumi, le transazioni risultano ridotte e molto rallentate anche ben oltre il periodo estivo, dove questo fenomeno è considerato fisiologico. Nel 2023 la situazioni di stasi risulta quindi più prolungata e caratterizzata da una domanda estremamente rarefatta da parte delle principali aziende di commercializzazione.
A dicembre - secondo quanto rilevato dall'Osservatorio Nazionale
Miele - la situazione di grave contrazione del mercato all'ingrosso e
di difficoltà per tutti gli operatori della filiera sembra non registrare
miglioramenti.
La domanda di miele, sia convenzionale che biologico, da parte delle
principali aziende di commercializzazione è ancora estremamente bassa e ci sono
ancora forti difficoltà a svuotare i magazzini a causa della contrazione dei
consumi.
La situazione non interessa solo il mercato nazionale ma anche il mercato
internazionale dove la presenza di giacenze consistenti di miele ha
portato a un forte abbassamento dei prezzi. Ciò si riflette sul mercato
nazionale dove si osserva una decisa flessione dei prezzi rispetto allo scorso
anno e soprattutto una grande quantità di miele ancora invenduto.
La flessione
interessa tutti i principali mieli e in particolare il miele millefiori, miele
di riferimento per il mercato, perché territorialmente più diffuso, le cui quotazioni
all'ingrosso per partite significative vendute in fusti da 300 kg, mostrano
una flessione di circa il 13% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Sostanzialmente assente quest'anno, dal mercato all'ingrosso, il miele di
acacia. A causa dell'annata produttiva molto negativa è stato infatti prodotto
in quantità irrisorie che vengono principalmente assorbite da altri canali,
come gli scambi tra apicoltori e la vendita diretta. A causa della grande
quantità di miele ancora invenduto, la situazione dei prezzi è ancora molto
incerta, ma si può affermare che la flessione delle quotazioni ha già raggiunto
un livello critico per la sostenibilità economica delle aziende.