Roma, 10 gennaio 2024
In Italia la campagna di
trasformazione 2023 del pomodoro si è conclusa con una produzione complessiva
di circa 5,4 milioni di tonnellate, in flessione dell'1,3% rispetto al 2022,
nonostante le maggiori superfici investite. A determinare il calo produttivo,
sottolinea ISMEA nel report Tendenze Ortaggi con focus sulle conserve di
pomodoro appena pubblicato, la riduzione delle rese per ettaro, in particolare negli
areali settentrionali dove si sono attestate su livelli inferiori di quasi l'8%
rispetto al 2022, e dell'1,4% rispetto al dato nell'ultimo triennio. Penalizzate
in particolare le province di Ravenna e Ferrara duramente colpite dall'alluvione
dello scorso maggio che ha portato anche alla perdita di superfici trapiantate.
L'Italia rimane comunque il terzo
produttore mondiale di pomodoro fresco destinato alle conserve, con circa 5,4
milioni di tonnellate di pomodoro prodotte nel 2023, che corrispondono al 12%
della produzione mondiale e a oltre la metà di quella europea. Numeri che confermano
il valore strategico del pomodoro da industria, una filiera che fa da traino
all'agroalimentare nazionale con un fatturato di circa 44,6 miliardi di euro
nel 2022, l'impiego di 10.000
lavoratori fissi e oltre 25.000 lavoratori stagionali, a cui si aggiunge anche
la manodopera impegnata nell'indotto.
Le conserve di pomodoro sono tra i prodotti
ortofrutticoli quelli che vantano il miglior saldo della bilancia commerciale
italiana, con un attivo record di 2,5 miliardi nell'ultima campagna (settembre 2022-agosto
2023), maturato grazie ad un export che ha superato i 2,8 miliardi di euro. Gli
introiti derivanti dalle spedizioni sono cresciuti del 25% grazie all'aumento del
32% dei listini medi. In particolare, sono aumentati gli introiti derivanti
dalle esportazioni di passate (+21%), pomodori pelati (+27%), concentrati
12-30% s.s. (+27%) e concentrati oltre 30% s.s. (+37%).
Buona anche la dinamica degli acquisti domestici, che
vede le conserve di pomodoro tra i pochi prodotti del carrello a registrare un
segno più anche nei volumi di acquisto (+1,6% nella stagione commerciale 2022/23),
a fronte di una crescita a doppia cifra della spesa (+24%).