Roma, 19 marzo 2024
Migliora nel 2023 il rapporto tra
i costi di produzione in agricoltura e prezzi corrisposti agli agricoltori, per
effetto soprattutto del raffreddamento della bolletta energetica che ha avuto
un riverbero positivo sui costi a carico delle aziende agricole. Per la prima
volta negli ultimi tre anni, sottolinea
ISMEA nell'ultimo numero di Agrimercati, l'indice dei prezzi dei
mezzi correnti di produzione elaborati dall'Istituto ha registrato, nel
quarto trimestre del 2023, un calo tendenziale (-4,3% sullo stesso periodo del
2022), con riduzioni soprattutto a carico di mangimi (-15%), concimi (-8%) e
prodotti energetici (-3%).
Mediamente, nel 2023 le
quotazioni dei mezzi correnti agricoli sono rimaste comunque superiori del 3,8%
sul 2022, in rallentamento rispetto al +22% del 2022. La forbice con il periodo
pre-Covid resta tuttavia molto ampia, con i prezzi dei mezzi correnti su
livelli superiori del 32% di quelli del 2019.Al contrario, nel quarto trimestre
del 2023 è proseguita la tendenza all'aumento dei prezzi dei prodotti
agricoli nazionali, misurati sempre dall'indice ISMEA, con un incremento
del 5,7% su base annua dovuto soprattutto alla componente vegetale (+16,3% la
crescita media dei listini), a fronte del calo di quella zootecnica (-5,7% sul
2022). Rispetto al trimestre precedente
l'indice è aumentato del 3,7%, mentre nella media nell'anno la crescita è del
5,5% sul 2022, trainata soprattutto dalle coltivazioni (+7,3%), contro il +3,7%
per i prodotti zootecnici).
A condizionare negativamente
l'anno appena concluso è stato ancora una volta il fattore climatico con
condizioni meteo avverse ed eventi di natura catastrofale, che hanno fortemente
danneggiato le produzioni di areali di grande importanza, determinando un calo
della produzione agricola in volume e una contrazione del contributo del
settore al Pil nazionale.,
Pur in un quadro ancora negativo,
l'indagine trimestrale sulle opinioni delle aziende agricole e dell'industria
agroalimentare del panel ISMEA mette in luce qualche timido segnale di
ottimismo per il futuro. Per quanto riguarda l'agricoltura, nell'ultimo
trimestre del 2023 si registra un miglioramento della fiducia, ma resta
negativo il giudizio sugli affari correnti seppure intiepidito rispetto
all'indagine precedente. Per l'industria alimentare il sentiment è peggiorato sia
su base trimestrale sia tendenziale, a causa soprattutto del pessimismo legato
alle attese sugli sviluppi della produzione nel breve termine.
In linea con quanto dichiarato nel
trimestre precedente, il 42% delle imprese agricole intervistate ha incontrato
delle difficoltà nella gestione dell'attività aziendale: l'aumento dei "costi
correnti" e le "condizioni meteorologiche" continuano ad essere indicati come i
maggiori fattori di ostacolo, seguiti dai problemi nella ricerca del personale.
Tra gli operatori industriali, le criticità gestionali sono state dichiarate
dal 21% del Panel contro il 34% del precedente trimestre, con problemi ancora
riconducibili agli extra costi e al reperimento della manodopera.