Roma, 18 marzo 2024
La
vendemmia 2023 è stata la più leggera dal Dopoguerra. Lo hanno certificato i
dati ufficiali inviati dal ministero dell'Agricoltura, della Sovranità
alimentare e delle Foreste alla DG Agri che vedono la produzione vitivinicola
italiana dello scorso anno ferma a 38,3 milioni di ettolitri, con un calo del
23,2% sui volumi 2022. Dato, questo, in linea con quanto previsto a fine
novembre dall'Osservatorio Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini (Uiv). La
contrazione, senza precedenti dal 1947, è stata determinata in particolare
dagli attacchi della peronospora, malattia fungina provocata dalle frequenti
piogge che ha colpito molti vigneti soprattutto del Centro-Sud. L'estate
settembrina, se da una parte ha ulteriormente alleggerito il prodotto,
dall'altra ha influito positivamente sulla qualità delle uve.
Nel panorama produttivo
made in Italy - osserva l'Osservatorio Assoenologi, Ismea e Uiv -, i vini dop
pesano per il quasi il 52%, mentre gli Igp rappresentano il 25% del prodotto.