Produzione ridotta, domanda interessata e prezzi sostenuti
sono gli elementi che hanno caratterizzato la campagna cerasicola 2024. Principale
attore sempre l'andamento climatico, che ha influito non solo sulle rese - in
calo rispetto allo scorso anno già deficitario - ma anche sull'avvio e
conclusione della campagna, entrambe avvenute in anticipo di circa due
settimane sui normali calendari.
Nelle aree vocate del Meridione, l'ammanco produttivo è
stato tangibile già in fase di allegagione, per poi palesarsi definitivamente
con l'avvio della raccolta. La ridotta scalarità e la conseguente
concentrazione di prodotto nei circuiti commerciali non ha, tuttavia,
comportato difficoltà sul mercato, con una domanda superiore all'offerta fin
dalle prime battute della nuova campagna.
Diversa la situazione negli areali settentrionali. La
campagna, che aveva preso il via sotto i migliori auspici per quantità e
qualità dei frutti, a seguito del verificarsi di eventi climatici avversi ha
subito una brusca inversione di tendenza.
Risvolto positivo di campagna le quotazioni, che hanno
peraltro beneficiato della scarsa presenza sul mercato interno di merce
spagnola, risultate mediamente in aumento di circa il 4% rispetto al 2023 (3,44
€/kg contro i 3,30 €/kg del 2023), anno anch'esso particolarmente avaro di
prodotto.
Da segnalare che solo sul finire della campagna, a fronte di
un'offerta nazionale ormai esigua e non più in grado di soddisfare la domanda,
si è fatta sentire la pressione del prodotto estero, in particolare di quello
proveniente dalla Turchia, che favorito da uno standard qualitativo ottimale ha
ottenuto il consenso da parte dei consumatori.