Dinamiche di vendita dei canali distributivi
Dopo l'incremento della spesa nel 2023, che resta il più
alto degli ultimi anni, nel primo trimestre 2024 la spesa per i prodotti
alimentari delle famiglie italiane si ferma sui livelli del primo trimestre del
2023. I volumi dei principali prodotti del carrello sono ancora in flessione ma
con un rallentamento della tendenza negativa. Il supermercato resta il canale
predominante con il 41% di share e con una per-formance positiva in termini di
fatturato dell'1,7% sul primo trimestre del 2023, stabile il valore della spesa
effettuata presso gli ipermercati, il discount continua a migliorare le proprie
performance (+0,6% in valore), si riducono i fatturati dei "liberi servizi"
(-7,4%) e del dettaglio tradizionale (-8,2%).
Le famiglie che più sentono la crisi
Tra le famiglie acquirenti, l'atteggiamento di fronte agli
scaffali della distribuzione si conferma differenziato: ancora una volta sono
i nuclei familiari formati dai giovani (pre-family) quelli a fare le maggiori
rinunce, con un carrello che si alleggerisce nei volumi permettendo un
contenimento della spesa del 10,4%. Continua invece ad aumentare la spesa per i
nuclei familiari più maturi (Older couples +0,7% e Older singles+3,7%)
Come cambia lo scontrino
Si evidenziano dopo mesi di continua crescita, contrazioni
di spesa per tutti i comparti afferenti ai pro-dotti proteici di origine
animale: dalle carni (-3,1%) agli ittici (-3,8%) ai lattierocaseari (-2,6%) e i
salumi (-1,7%), solo le uova fanno eccezione (+2,1%), mentre cresce ancora la
spesa per ortofrutticoli (+2,5% gli ortaggi e +1,6% la frutta), gli oli
vegetali (+18%) e le bevande (escluso il vino ancora in flessione del 2,5%); in
buona tenuta la spesa per i derivati dei cereali (+0,8%).
Derivati dei cereali
Il lieve incremento della spesa per il comparto dei derivati
dei cereali è trainato dai "prodotti per la prima colazione" (+1,9%), della
pasta fresca (+2,2%) e del pane e sostituti (+1,1%). Di contro la spesa per la
pasta secca registra una flessione superiore alla media (-5,4%) determinata
dalla concomitanza di una flessione sia dei volumi (-1,8%) che dei prezzi medi
(-3,6%).
Proteici di origine animale
In flessione la spesa per il comparto dei prodotti
lattiero-caseari (-2,6%), all'interno del quale si riscontra una generalizzata
contrazione sia dei volumi che dei prezzi medi. È il latte fresco a segnare le
maggiori perdite (-7,4% i volumi e - 9,2% la spesa su base annua). La dinamica
negativa interessa anche tutte le carni (-3,1%) e non risparmia i salumi
(-1,7%), colpendo con maggior intensità quelli di valore unitario più alto
(-9,2% i volumi di prosciutto crudo). In crescita solo i consumi di uova (+3,9%
i volumi e +2,1% la spesa).
Ortofrutticoli
La spesa per il comparto ortaggi - freschi e trasformati -
cresce del 2,5% trainata dalle patate: spesa +9,5% grazie al +18,7% dei prezzi
medi, e dagli altri ortaggi freschi per i quali la spesa cresce 4,4%. Ancora in
flessione la spesa per la IV gamma (-2,5%) e i surgelati (-1%). La spesa per il
comparto frutta cresce dell'1,6% malgrado il contributo negativo del segmento
agrumi (-5,5%).
Oli vegetali
Prezzi in forte ascesa (+47%) e conseguente contrazione
degli acquisti (-5,4%)