Vercelli, 12 settembre 2025
Il riso si conferma il comparto agricolo che più di ogni altro ha saputo
integrare lo strumento assicurativo nella gestione in azienda. I dati della
campagna 2024 ne danno una chiara evidenza: con un valore assicurato di 653
milioni di euro (+10,4% rispetto al 2023), che copre pressoché l'intera produzione
vendibile, la coltura risicola scala la classifica dei principali prodotti
assicurati, posizionandosi al terzo posto- dopo uva da vino e pomodoro da
industria - e al primo posto tra i seminativi.
Una performance che evidenzia la
spiccata consapevolezza dei risicoltori nei confronti dei rischi climatici
sempre più frequenti e l'elevata propensione ad attivare polizze assicurative
agevolate, confermando la centralità del riso nel processo di revisione e
consolidamento del sistema nazionale di gestione del rischio.
L'analisi è stata presentata oggi
nell'ambito dell'incontro "Strumenti e prospettive per la prevenzione e
gestione dei rischi nella filiera del riso", organizzato in occasione di
Risò - Festival Internazionale del Riso di Vercelli, con gli interventi di Camillo
Zaccarini Bonelli (ISMEA - Responsabile Direzione Supporto al Piano
strategico della PAC), Paola Pietropoli (Direttore Condifesa Vercelli
Biella), Vito Prando (Azienda agricola Montonero). I lavori sono stati
aperti dal saluto istituzionale del Presidente ISMEA Livio Proietti e conclusi
dalla relazione del Direttore Generale ISMEA Sergio Marchi.
Dal punto di vista territoriale,
le polizze agevolate sul riso si concentrano per la quasi totalità (oltre
il 99% in termini di valori assicurati) nel Nord Italia, in particolare
nei territori della Pianura Padana su cui insistono i maggiori bacini risicoli
nazionali, con Piemonte e Lombardia che esprimono rispettivamente il
55,6% e il 40,8% dei valori assicurati.
Dinamiche positive si registrano
anche sul fronte delle superfici coperte da polizze, con una SAU assicurata che
nella scorsa campagna ha sfiorato i 175 mila ettari (pari al 77% della
superficie investita a riso e al 14,5% del totale delle superfici assicurate), in
crescita del 6,2% rispetto al 2023. A fronte di questi numeri, la superficie
media assicurata per azienda nel comparto risicolo si attesta a 68,1 ettari,
dato superiore alla media generale (20,72 ettari), sintomo della spiccata
caratterizzazione imprenditoriale del comparto, ma anche riflesso del graduale
processo di accorpamento fondiario che sta caratterizzando il settore. Aspetto,
quest'ultimo, confermato dalla dinamica nel numero di aziende assicurate,
che nel 2024 scendono a 2.567 (a fronte delle 2.618 del 2023).
Quanto ai costi assicurativi, i
premi corrisposti dalle aziende risicole nel 2024 ammontano a 34,2
milioni di euro, con una tariffa media del 5,24% allineata a quella
del 2023. Elemento distintivo è l'adesione quasi totale al "Pacchetto C", che
tutela le aziende agricole da avversità ricorrenti come grandine, eccesso di
pioggia e vento forte, e che rappresenta oltre il 99% dei valori assicurati nel
comparto.
Tra gli strumenti innovativi a supporto della programmazione è stata presentato
anche il progetto pilota Catastrophic Events Vulnerability Index
(CEVI), sviluppato da ISMEA per misurare a livello comunale la
vulnerabilità dei territori italiani ai principali eventi climatici estremi
(gelo, alluvione, siccità). L 'indice, che sarà pubblicato entro fine anno,
combina banche dati meteoclimatiche e produttive per identificare con
precisione le aree più esposte, anche per singolo evento o avversità.
A margine dell'incontro, il
Presidente Livio Proietti e il Direttore Generale Sergio Marchi hanno
sottolineato come «il riso rappresenti un esempio concreto di come, anche
grazie agli strumenti assicurativi messi a disposizione da ISMEA, sia possibile
garantire alle aziende agricole una protezione efficace contro i rischi
climatici sempre più frequenti. La risposta del comparto risicolo, con
un'adesione molto ampia alle polizze agevolate, dimostra quanto sia sentita
l'esigenza di tutelare reddito e investimenti. ISMEA continuerà a rafforzare e
innovare queste soluzioni, affinché possano rappresentare un modello di riferimento
anche per altre filiere strategiche del territorio italiano».