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Olio d'oliva - Ultime dal settore

Primo trimestre 2012: saldo attivo della bilancia commerciale degli oli di oliva e sansa

Roma, 12 luglio 2012

Dopo un 2011 all'insegna degli aumenti degli scambi internazionali, il primo trimestre del 2012 sembra registrare una lieve battuta d'arresto. 
Da gennaio a marzo, infatti, la domanda di olio di oliva e sansa è scesa del 2% in volume e  del 6% in valore a seguito anche della flessione dei prezzi alla produzione dei diversi segmenti che compongono il settore dell'olio di oliva e sansa.
E come sempre l'Italia rappresenta un po' la cartina di tornasole di queste dinamiche essendo lo snodo tradizionale degli scambi.
La domanda italiana all'estero è scesa del 9%, con un  risparmio in termini di esborsi del 16%.
Nella sezione attiva della bilancia commerciale, invece, si evidenzia un lieve incremento delle esportazioni in volume accompagnato però da un seppur lieve ribasso degli introiti. Il valore medio all'export, quindi è sceso in misura di molto inferiore rispetto ai prezzi  all'origine, cioè nella prima fase della filiera.
Tale situazione determina per il settore un saldo attivo in termini monetari. Nel primo trimestre del 2012 infatti il surplus è di 23 milioni di euro contro un passivo di 27 milioni nello stesso periodo dello scorso anno.

 
 
 

Da notare che nel segmento degli oli extra e vergini l'export ha segnato un incremento mentre le importazioni sono scese del 13% a fronte di un aumento di lampante e raffinati di oliva. Quest'ultimo segmento peraltro ha mostrato una progressione anche sul fronte dell'export.
Particolarmente vivace anche la domanda estera di oli di sansa greggi.
Tra i fornitori si fa sempre più determinante il ruolo della Spagna che si afferma con 108 mila tonnellate e si aggiudica il 67% dell'intero paniere delle importazioni italiane.  Crollano, nel frattempo, le richieste italiane di olio greco, mente un lieve passo in avanti si  registra per la Tunisia.

 
 

  Situazione a segno alternato anche nella sezione attiva della bilancia commerciale.  Alla flessione delle spedizioni negli Stati Uniti ed in Canada si affianca un'ottima performance sul mercato tedesco, giapponese  e britannico.
Tra i Paesi nuovi consumatori, quelli peraltro più coinvolti anche nei programmi promozionali, si evidenzia un aumento piuttosto sensibile in Cina ed in India. Positivo, ma contenuto entro il +4%, il trend delle esportazioni in Russia.

 

 

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