Roma, 12 marzo 2013
Per tutto il 2013 il mercato comunitario della carne continuerà ad essere influenzato dall'andamento stagnante dell'economia e dall'alto tasso di disoccupazione - fattori che deprimono il reddito disponibile-, oltre che dagli elevati prezzi dei mangimi e della carne. In base alle previsioni di breve periodo recentemente divulgate dalla DG Agricoltura della Commissione Europea, la produzione complessiva di carne dovrebbe risultare in calo dello 0,7% nel 2013, soprattutto a causa della flessione stimata per il comparto suino e, seppure in misura meno influente, di quello ovicaprino. Questa minore produzione di carne, dovrebbe comportare un calo delle esportazioni (-8,1%) e un lieve aumento dell'import (+0,9%). Il consumo complessivo di carne nel territorio dell'UE dovrebbe rimanere sostanzialmente stabile nel 2013, con un consumo pro capite stimato in 81,9 kg.
Il trend negativo della produzione di carne potrebbe, tuttavia, invertirsi nel 2014, con una stima del +0,4% in previsione di una ripresa della crescita economica generale. Ciò favorirebbe un rilancio nella produzione di carne bovina e suina e - per la prima volta negli ultimi anni - una leggera flessione per la carne avicola (-0,7%). Gli scambi commerciali sono attesi in evoluzione positiva, con le importazioni e le esportazioni rispettivamente in aumento del 2,3% e del 2,6%. Il consumo totale, stimolato da una maggiore disponibilità di diversi tipi di carne, si stima possa aumentare dello 0,3% e il consumo pro capite attestarsi a 82 kg.
Per quanto riguarda la carne bovina, dopo il forte calo del 2012 (-4%), la produzione dovrebbe contrarsi ad un ritmo inferiore nel 2013 (-0,5%), visto il rallentamento nel lungo periodo del tasso di declino del patrimonio bovino. I dati dell'indagine di dicembre 2012 mostrano cali lievi delle consistenze in Francia (-0,5%) e Germania (-0,2%), mentre in Polonia la mandria è aumentata dello 0,4%. Nel 2014 potrebbe, quindi, invertirsi la tendenza negativa della produzione di carne bovina, con un recupero stimato del +1,5%. Per quanto riguarda gli scambi, le esportazioni comunitarie potrebbero essere frenate dagli elevati prezzi e da un tasso di cambio sfavorevole, mentre le importazioni di carni bovine dell'UE potrebbero risalire sia nel 2013 che nel 2014.