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Agroalimentare - Ultime dal settore

Gli scambi con l'estero dell'agroalimentare - Le tendenze del 2013

Roma, 7 agosto 2013 - Le stime ISMEA su dati Istat prevedono per il 2013 un aumento delle esportazioni agroalimentari in valore di oltre il 6%, trainate da quelle dei prodotti dell'industria alimentare, delle bevande e del tabacco. Anche l'export agricolo dovrebbe tornare ad aumentare, a un tasso leggermente più contenuto, dopo le performance poco brillanti degli ultimi due anni. Le importazioni, che nel 2012 sono risultate in calo sia per i prodotti agricoli che per i prodotti alimentari, dovrebbero tornare ad aumentare ad un tasso di circa il 3%. Dovrebbe quindi proseguire la tendenza alla riduzione del deficit della bilancia agroalimentare, grazie all'aumento dell'export più sostenuto di quello dell'import. Per l'industria alimentare, delle bevande e del tabacco, in particolare, ci si va avvicinando alla situazione di pareggio della bilancia commerciale.

Per quanto riguarda i settori, in valore dovrebbero aumentare soprattutto le vendite all'estero di oli e grassi, ortaggi freschi e trasformati, vino e mosti, altre bevande, mentre dovrebbero ridursi quelle dei prodotti del florovivaismo. In consistente aumento, invece, dovrebbero essere le importazioni in valore di cereali, riso e derivati, ortaggi freschi e trasformati, latte e derivati, olio e grassi. In calo l'import di prodotti del florovivaismo, di animali e carni e delle bevande (escluso il vino).

I dati a consuntivo fino ad aprile degli scambi commerciali agroalimentari per settore, secondo gli ultimi dati diffusi dall'Istat, sono abbastanza in linea con le stime per l'intero 2013. Per quanto riguarda i partner commerciali, si conferma il ruolo sempre maggiore dei paesi extra-Ue che, pur rappresentando solo 1/3 del mercato, registrano una crescita delle esportazioni italiane particolarmente consistente (+13,8%), mentre quelle comunitarie crescono solo del 5,6%. Dinamiche simili sono state registrate per le importazioni, con quelle provenienti dai paesi terzi in aumento dell'8,1% e quelle comunitarie di solo il 2,1%. I paesi partner più dinamici per quanto riguarda l'export agroalimentare in valore sono stati la Russia (+10,1%), l'Austria (+9,1%), il Giappone (+8,6%) e il Canada (+8,6%). Le importazioni sono aumentate notevolmente dagli Stati Uniti (+56,4%) e dall'Indonesia (+13,1%), mentre sono in calo consistente dall'Argentina (-19%) e dalla Spagna (-9,9%). In calo risulta anche l'import dal Brasile (-2,4%) e dai Paesi Bassi (-2,3%).

Nei primi quattro mesi del 2013 le esportazioni dei prodotti del made in Italy hanno registrato un incremento dell'8%, in linea con quelle dell'insieme dei prodotti agroalimentari. La performance migliore è stata quella dell'olio d'oliva, anche se i quantitativi esportati sono aumentati di poco. Tra i principali prodotti del made in Italy bene sono andate anche le esportazioni di prodotti dolciari a base di cacao, di riso lavorato e semilavorato, di prodotti della panetteria, biscotteria e pasticceria, di pasta, di preparazioni di ortaggi, legumi e frutta. Un consistente incremento dei valori monetari esportati a fronte però di una riduzione dei volumi è stato registrato per frutta fresca e secca e per i vini. Poco brillante è stata la performance di formaggi e latticini, rallentata soprattutto dal calo delle esportazioni in valore di formaggi grana/parmigiano; in volume, invece, non si ferma l'espansione dei formaggi italiani nel mondo, con le esportazioni cresciute sensibilmente nei primi quattro mesi del 2013.

 
 

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