Novembre 2013
Dopo un 2012 terminato su buoni livelli di prezzo e con il raggiungimento di uno stato di adeguamento dell'offerta alla domanda domestica, il 2013 si apre con un buon livello dei prezzi.
Subito dopo una partenza vivace con prezzi superiori del 10% a quelli d'esordio del 2012, il mercato comincia ad accusare diffiltà di collocamento della merce ed i prezzi tra il mese di aprile e quello di luglio cominciano gradualmente a scendere. Alla fine del mese di luglio si tocca il picco negativo e si permane in uno stato depressivo del mercato fino alla fine di agosto. La flessione dei valori in questa fase è dovuta dovuta non solo a fattori
climatici, ma soprattutto al fatto che allo stagionale contenimento della domanda ha corrisposto un netto incremento delle disponibilità.
Infatti, le macellazioni nazionali, che nel primo quadrimestre erano diminuite del 5% rispetto al 2012, tra maggio e luglio, si sono intensificate fino a tornare al disopra dei livelli dell'anno scorso (+0,8%).
E anche le importazioni sono state nettamente superiori a quelle dell'anno scorso, seppure con intensità decrescente: se nei primi 4 mesi dell'anno erano aumentate di oltre il 40%, in seguito sono risultate superiori a quelle
della precedente campagna di circa il 30%.
A partire dalla metà di agosto comunque offerta e domanda sono tornate in equilibrio per cui il mercato ha riacquisito dinamicità. Da quel momento i prezzi hanno assunto un trend rivalutativo che nel mese di ottobre ha registrato una decisa accelerazione fino a toccare nella prima settimana di novembre il picco positivo degli ultimi tre anni (2,25 euro/Kg)
La stagione autunno-vernina sembra dunque ben avviata e il risultato mercantile di campagna dovrebbe quindi consolidarsi avvicinandosi a quello discreto delle ultime due annate.