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Olio d'oliva - Ultime dal settore

Autunno in discesa per i listini internazionali dell'olio di oliva

Roma, 18 novembre 2013

Si delinea un autunno difficile per i prezzi internazionali dell'olio di oliva, inevitabilmente condizionati dalle previsioni di un forte recupero della produzione spagnola nella campagna 2013-2014. Tra il mese di ottobre e la prima decade di novembre si è assistito a flessioni pesanti e generalizzate nei mercati all'origine dei principali Paesi produttori. Le marcate riduzioni dei listini coinvolgono anche Paesi dove la produzione è attesa tutt'altro che in aumento come l'Italia, la Grecia e la Tunisia.

Produzione mondiale

Secondo le stime del COI (Consejo oleicola internacional),  la campagna in corso potrebbe attestarsi a 3,2 milioni di tonnellate,  il 28% in più rispetto allo scorso anno, con il Paese iberico, che archiviato il pessimo risultato del 2012, sembra deciso a tornare abbondantemente sopra il milione di tonnellate.

 

Nel resto dei Paesi produttori la situazione risulta piuttosto variegata a partire dall'Italia dove gli entusiasmi estivi sono stati drasticamente ridimensionati da un autunno meteorologicamente avverso.
La produzione sembrerebbe in aumento in Portogallo dove, peraltro, sono in incremento gli impianti intensivi irrigui. Le alte temperature e i forti venti, sarebbero, invece, alla base della minor produzione greca attesa per la campagna in corso, mentre in Turchia le riduzioni previste sono da ricondurre alle scarse piogge in fase di fioritura.   

 

Cali considerevoli sono stimati anche in Tunisia, mentre dovrebbe essere superiore la produzione in Algeria e in Francia. Volumi in linea con lo scorso anno sono stati registrati infine in Argentina, dove la raccolta delle olive si è conclusa ormai da diversi mesi.

Andamento dei prezzi

Se già dalla primavera si erano avvertiti sui mercati all'origine dell'olio extravergine i primi segnali di un cedimento dei listini, a seguito dell'annuncio dell'incremento produttivo spagnolo i segni meno sono diventati più marcati. In Andalusia dopo il picco di 2,87 euro al chilo toccati in marzo i listini hanno cominciato gradualmente a flettere mese dopo mese, fino ad arrivare ai 2,62 di settembre. Da qui la caduta è diventata verticale. Ad ottobre i prezzi hanno perso oltre 20 centesimi al kg per poi scivolare nella prima decade di novembre a 2,32 euro/kg.

A Jaen, cuore dell'olivicoltura spagnola, i listini dell'extravergine sono passati da 2,59 di settembre a 2,34 di ottobre per poi scendere ulteriormente a 2,25 di novembre. Dinamica analoga ha riguardato il lampante che nei primi 10 giorni di novembre è stato quotato in media a 2,11 euro al Kg (a febbraio era a 2,67).

Ma il forte incremento produttivo atteso in Spagna sta condizionando tutto il mercato internazionale, trascinando al ribasso anche i Paesi dove la produzione è attesa tutt'altro che in crescita.
In particolare sul mercato italiano, dopo un'estate di certo non favorevole conclusasi con l'extravergine quotato sotto i 3 euro al kg, l'avvio dell'autunno ha determinato ulteriori e significative flessioni.

Secondo le rilevazioni Ismea si è passati dai 2,87 euro di ottobre ai 2,73 euro della prima settimana di novembre, con i listini condizionati anche dall'ingresso sul mercato delle produzioni della nuova molitura.  A guidare l'andamento, come di consueto, le piazze pugliesi, che vedono l'extravergine quotato in media 2,71 euro nel Barese, sotto i 2,70 euro nel Foggiano e circa 2,50 nel Salento.  Considerando, comunque, il dato cumulato dall'inizio dell'anno, i primi 11 mesi del 2013 risultano decisamente in positivo rispetto all'anno prima, ma con il passare dei mesi la variazione positiva, soprattutto nel segmento dell'extravergine si sta riducendo.


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