Roma, 18 dicembre 2013
Arrivano a 1,3 milioni di ettolitri le bottiglie di spumante italiano che nei primi 9 mesi del 2013 hanno varcato i confini nazionali. Un quantitativo superiore dell'8% rispetto allo scorso anno e che pone il segmento della spumantistica in controtendenza rispetto l'andamento complessivo delle esportazioni di vino tricolore. È quanto emerge dagli ultimi dati diffusi dall'Istat, da cui si evince anche un incremento di oltre 16% del fatturato oltrefrontiera generato dalle bollicine italiane.
A trainare la domanda estera, emerge dalle elaborazioni dell'Ismea, è il segmento degli "altri spumanti Dop" - voce in cui una quota importante è rappresentata dal Prosecco - con incrementi del 27% in volume e del 28% in valore. Per questa categoria, si è assistito nei primi 9 mesi ad un significativo incremento della domanda da parte del Regno Unito, che con un più 70% in volume (+67% i corrispettivi), si aggiudica il primato tra i mercati di destinazione di questi prodotti. Anche negli Stati Uniti le vendite hanno fatto registrare una significativa progressione sia in quantità che in termini monetari (rispettivamente +32% +33%), mentre l'export verso la Germania accusa una decisa battuta d'arresto (-22% in volume e -6% in valore).
Per quanto riguarda invece l'Asti che, da solo copre il 21% degli spumanti, il dato cumulato da gennaio a settembre rivela un meno 1% dei quantitativi consegnati all'estero, a fronte di introiti superiori dell'8%. La deludente performance è da attribuire alla flessione delle domanda tedesca, che ha ceduto, nel periodo in esame, il 23% sia in quantità che in valore. Di contro, le bollicine piemontesi hanno trovato un grande apprezzamento in Russia dove hanno raggiunto i 35 mila ettolitri (+46% su base annua), per un controvalore di circa 16 milioni di euro (+52%). Con questo risultato il mercato russo scavalca, per il momento, quello statunitense e si colloca al secondo posto dietro la Germania. Complice del sorpasso russo anche la non brillante performance della domanda a stelle e strisce, ferma a 33 mila ettolitri (-6%) con una lieve battuta d'arresto anche dei corrispettivi. Una crescita a due cifre, sempre per l'Asti, si è invece evidenziata sul mercato francese e anglosassone.
Per i vini italiani nel complesso, sottolinea infine l'Ismea, le elaborazioni relative al periodo gennaio-settembre indicano una flessione del 3% delle esportazioni in quantità in presenza di fatturati maggiori dell'8%.