Roma, 23 gennaio 2013
L'aggiornamento ad ottobre dell'export delle cantine italiane conferma l'ottima performance degli spumanti che registrano incrementi a due cifre sia in volume (+15%) che in valore (+18%). Per le altre tipologie di vino, emerge sempre dalle elaborazioni Ismea sui dati Istat, il consolidamento della tendenza in atto già da tempo che vede volumi in frenata accanto a una decisa progressione degli introiti. A soffrire in modo particolare sono stati i vini sfusi, che hanno ceduto il 9% in quantità a fronte di un aumento del 19% dei corrispettivi monetari, di riflesso all'importante rialzo dei listini all'origine (+24% i prezzi dei vini comuni nei primi 10 mesi dell'anno). Con l'ingresso del prodotto della nuova vendemmia, tuttavia, i prezzi hanno accusato flessioni significative, il che potrebbe incentivare un recupero della domanda da parte dei Paesi clienti.
Per i vini confezionati, invece, una flessione meno accentuata in volume (-1%) si accompagna a una crescita del fatturato limitata al 6%. Da sottolineare che in questo segmento l'incremento dei valori medi è pari al +8%, molto meno dirompente rispetto a quello dei vini sfusi.
Nel complesso nei primi 10 mesi dell'anno sono stati spediti all'estero circa 17 milioni di ettolitri di vini e mosti italiani (il 3% in meno sull'anno precedente), per un fatturato superiore ai 4 miliardi di euro (+8,4% sui primi 10 mesi del 2012).