Prosegue nel terzo trimestre del 2013 la contrazione del credito agrario. Le somme erogate nel corso del trimestre dal sistema bancario agli agricoltori ammontano a 426,1 milioni di euro, in calo di 21,1 punti percentuali sul livello corrispondente del terzo trimestre del 2012. Questo il risultato dell'analisi dei dati sul credito agrario di fonte SGFA, aggiornati a gennaio 2014.
La dinamica negativa osservata a livello Paese, nel trimestre di analisi, ha interessato ciascuna delle macro aree territoriali, sebbene con gradi di intensità diversi: la stretta creditizia si è rivelata infatti più importante nelle regioni di Nord Ovest e nelle Isole; allineata pressappoco al dato medio nazionale al Centro e al Sud; mentre nel Nord Est si è profilata decisamente più attenuata.
Nel trimestre di osservazione diminuiscono i finanziamenti di lungo periodo, mentre crescono quelli di breve e medio termine. A fronte della stretta relazione sussistente tra finalità per la quale un finanziamento viene richiesto e durata dello stesso, al contempo crescono le erogazioni di credito di esercizio e diminuiscono le somme erogate per investimenti e ristrutturazione.
La dinamica del credito agrario qui osservata si spiega bene nel contesto dell'economia nazionale: nel terzo trimestre del 2013, i consumi nazionali e gli investimenti fissi lordi complessivi hanno registrato un'ulteriore e importante contrazione su base annua (rispettivamente, dell'1,5% e del 5,1%, in base ai dati di fonte Istat sulla Contabilità Nazionale).
E nel settore primario, colpito anch'esso dal calo dei consumi interni, alla minore propensione ad investire degli operatori agricoli si affianca la perdita di liquidità, necessaria per la conduzione delle attività ordinarie dell'impresa.