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Latte e derivati ovicaprini - Ultime dal settore

Cala la produzione di Pecorino Romano ed è boom per i prezzi all'origine

Roma, 9 aprile 2014

Dopo l'aumento dei listini registrati nel 2012, cui ha fatto seguito un rialzo ancora maggiore nel 2013, nei primi tre mesi del 2014 c'è stato un nuovo balzo in avanti per i prezzi del Pecorino Romano che ha spuntato in media i 7,34 euro al chilo con una variazione del +27,6% su base tendenziale.

La buona performance del mercato del Pecorino Romano, prodotto ormai prevalentemente in Sardegna e solo in quantitativi ridotti anche nel Lazio e nella bassa Toscana, è da attribuire proprio alla contrazione dell'offerta: in base ai dati diffusi dal Consorzio di Tutela, nel 2013 sono state prodotte circa 1.270 forme in meno (-4,9%) e il trend flessivo è proseguito anche nei primi mesi del 2014 (-5,8% nel periodo gennaio-marzo).

Anche il mercato degli altri derivati del latte ovino (caciotte e ricotta in particolare), che fino al 2012 si era mantenuto debole, ha assunto un'intonazione positiva a partire dalla seconda metà dell'anno scorso, con variazioni interessanti anche in questa prima frazione del 2014. Il buon andamento dei formaggi ovini ha dato slancio anche alla remunerazione del latte di pecora: attualmente il latte ovino viene ceduto a prezzi nettamente superiori a quelli dell'anno scorso in tutte le principali regioni produttive e, in particolare, in Sardegna si è passati da 0,70 euro per litro iva inclusa dell'anno scorso agli attuali 0,85 per litro.

 
 

Produzione mensile di Pecorino Romano

Fonte: elaborazione su dati Consorzio di Tutela

 

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