Bruxelles, 15 aprile 2014
Si è tenuta a Bruxelles la prima delle due riunioni annuali del FORECAST WORKING GROUP OF THE ADVISORY GROUP ON SHEEP & GOAT MEAT, per discutere di:
1. previsioni del mercato ovicaprino 2014-15 (patrimonio, produzione, consumi, prezzi di mercato, ecc.)
2. analisi del mercato mondiale e discussione sulle possibili tendenze future
I documenti che seguono fanno il punto dell'analisi nazionale - presentata da ISMEA nel corso della riunione - e del contesto internazionale.
L'offerta di carne ovicaprina dell'UE mostra una flessione nel periodo recente, conseguente ad una riduzione più evidente nei paesi del bacino del Mediterraneo (Spagna, Grecia e Italia).
L'andamento del mercato dell'ultimo quinquennio segnala un progressivo avvicinamento tra il prezzo dell'agnello leggero (stabile) e il prezzo dell'agnello pesante (in crescita). Tale dinamica è attribuibile alla pesantezza del mercato dei paesi mediterranei - riconducibile agli effetti della crisi economica - dove si produce l'agnello leggero.
L'avvio del mercato del leggero per il 2014 mostra un'intonazione piuttosto debole, ponendosi ai livelli più bassi degli ultimi quattro anni, complice anche la festività di Pasqua in periodo molto avanzato.
Gli scambi con i paesi Terzi evidenziano una contrazione delle importazioni di carni e animali nei primi due mesi del 2014 (-7%) e un contemporaneo aumento dell'export (+24%), grazie alla crescita delle spedizioni verso Libia, Honk Kong e Giordania.
In ambito internazionale, oltre agli effetti della siccità sull'offerta dell'Australia che dovrebbero essere più evidenti nel corso dell'anno (con un calo del 3% del patrimonio), si rileva il progressivo incremento delle esportazioni della Nuova Zelanda verso la Cina che dal 2013 rappresenta il primo mercato di sbocco della NZ.
Il consumo di carne ovi caprina continua ad essere confinato alle festività natalizie e pasquali per cui gli scambi al di fuori di questo periodo ne risentono notevolmente. Poiché la Pasqua 2014 cade a fine aprile, dopo il periodo natalizio gli scambi sono stati poco dinamici a causa della debolezza della domanda che si è protratta per tutto il primo trimestre.
L'offerta ha risentito di situazioni sanitarie critiche (blue tongue) in alcune aree della Sardegna, dove la Regione ha stanziato fondi per il risarcimento per i capi abbattuti e l'indennizzo per il mancato reddito. In altri casi il controllo dell'offerta è stato strategico al fine di combattere la concorrenza i prezzo del prodotto estero. Si è osservato un generalizzato calo delle macellazioni, fisiologico nel periodo post natalizio, che si è prolungato a tutto il primo trimestre a causa della Pasqua "alta".
In conseguenza di ciò, nel primo trimestre 2014 il mercato ha evidenziato un fisiologico calo dei prezzi, nonostante l'adeguamento dell'offerta alla scarsa domanda tipica del periodo post natalizio (pre-pasquale).
L'andamento del pascolo in questi ultimi mesi è stato diversificato nelle diverse aree produttive; in generale, però, in conseguenza dell'abbondante piovosità del periodo invernale, si rileva uno stato soddisfacente dei pascoli.
Circa l'andamento dei costi produttivi, in questi ultimi mesi si rileva una certa stazionarietà, nonostante il calo dei prezzi dei mangimi (soprattutto nella seconda metà del 2013). Nelle aree in cui il pascolo ha presentato delle difficoltà
(siccità o eccessiva pioggia) l'incidenza dei costi per l'alimentazione è stata più onerosa per gli allevatori.
Relativamente all'influenza della presenza di prodotto estero (capi vivi) sul mercato locale nel corso dell'ultimo quadrimestre (dicembre-marzo), nel complesso si è registrata una minore presenza di capi esteri, ma la Pasqua "alta" fa temere un incremento delle importazioni nel periodo di maggiore richiesta da parte del mercato nazionale.
Infine, circa l'andamento del mercato del latte ovino, si segnala un buon andamento per tutto il 2013 che si prevede in ulteriore rialzo nel 2014. La minore diponibilità di latte (causa epizoozie) ha fatto aumentare significativamente il prezzo nelle principali aree produttive.
Per il 2014/2015 gli operatori non prevedono miglioramenti sostanziali del mercato, con un'offerta in lieve ripresa ma prezzi che potrebbero subire una certa compressione. Inoltre, prevale un atteggiamento prudente degli allevatori in attesa delle decisioni sulla PAC.