Bruxelles, 7 marzo 2014
Il patrimonio ovicaprino dell'Unione Europea avrebbe subito nel 2013 una flessione dell'1,7%, soprattutto a causa della contrazione delle greggi in Francia del (-3,5 %) e in Spagna (-0,4%). Dopo un 2012 deprimente in termini di produzione e di consumo, il 2013 è stato caratterizzato da una congiuntura leggermente più positiva con la produzione netta e i consumi ancora in flessione, ma a un ritmo decisamente più lento.
Grazie alle maggiori disponibilità nazionali in Nuova Zelanda, il principale fornitore dell'UE di carne ovina, nel 2013 le importazioni comunitarie sono aumentate del 4,9%. Ma nel 2014, in base alle previsioni di breve periodo recentemente divulgate dalla DG Agricoltura della Commissione Europea, le importazioni di carne ovina potrebbero significativamente diminuire (-6%) a causa delle avverse condizioni meteorologiche in Nuova Zelanda che hanno influito sui parti e quindi sulle diponibilità di agnelli. Nel 2015, poi, sulla scia di una minore produzione europea e di una prevista ripresa dell'offerta da parte dei paesi oceanici, i volumi importati sono attesi in crescita al fine di soddisfare una domanda interna relativamente stabile.
2012/11 |
2013/12 (p) |
2014/13 (f) |
2015/14 (f) |
|
---|---|---|---|---|
PIB |
-3,1 |
0,1 |
-0,4 |
-0,9 |
Import animali vivi |
- |
- |
- |
- |
Export animali vivi |
23,0 |
26,1 |
0,2 |
0,3 |
Produzione netta |
-3,7 |
-0,6 |
-0,5 |
-1,0 |
Import di carni |
-14,3 |
4,9 |
-6 |
1,7 |
Export di carni |
63,5 |
48,3 |
-2,2 |
-30,0 |
Consumo |
-6,6 |
-0,8 |
-1,4 |
0,5 |
Fonte: Commissione UE - Short Term Outlook Winter 2014