Bruxelles, 23 settembre 2014
La Commissione europea ha sospeso la misura di aiuto all'ammasso privato dei formaggi, introdotta nei giorni scorsi dal Regolamento delegato (UE) n. 950/2014 a sostegno dei produttori colpiti dall'embargo russo. Il provvedimento - si legge nelle considerazioni della Commissione - si è reso necessario dopo un utilizzo sproporzionato della misura da parte dei produttori di formaggio in aree che non esportano tradizionalmente quantità significative verso la Russia.
Le esportazioni di formaggi UE verso la Russia nel 2013 ammontavano a più di 250 000 tonnellate (compresi alcuni formaggi freschi, esclusi dall'aiuto all'ammasso privato), rappresentando circa un terzo del totale delle esportazioni comunitarie di formaggi, e, sebbene gli effetti dell'embargo si ripercuotano potenzialmente sull'intero mercato dell'Unione, gli Stati membri più colpiti sono la Finlandia e le Repubbliche baltiche (per i quali la Russia è un partner commerciale esclusivo), la Germania, i Paesi Bassi e la Polonia (per i quali la Russia costituisce un importante sbocco). La norma abrogativa - Regolamento delegato (UE) n. 992/2014 - è applicabile con effetto immediato, ma si precisa che le domande presentate prima del 22 settembre saranno prese in considerazione.
La misura di aiuto allo stoccaggio privato rimane per il latte scremato in polvere e il burro, per i quali i volumi notificati sono considerati molto in linea con le aspettative della Commissione.