Roma, 27 novembre 2014
I primi quattro mesi della campagna di commercializzazione delle patate sono stati caratterizzati da una notevole flessione delle quotazioni medie rispetto all'analogo periodo dello scorso anno. Nella tabella sottostante sono riportati i prezzi medi mensili e le relative variazioni registrati su alcune delle principali piazze italiane; a Bologna, nel periodo compreso tra settembre e novembre, i listini hanno evidenziato cali del 50% su base annua, il medesimo trend è stato osservato anche a Viterbo, con contrazioni più contenute ma comunque dell'ordine del 40%, il prezzo del prodotto abruzzese è stato quello che ha subito una flessione più moderata, con una variazione media di poco inferiore al 20%.
novembre 2014 |
var % Vs nov 2013 |
ottobre 2014 |
var % Vs ott 2013 |
settembre 2014 |
var % Vs set 2013 |
agosto 2014 |
var % Vs ago 2013 |
|
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Viterbo |
0,32 |
-47,5 |
0,33 |
-46,6 |
0,37 |
-39,5 |
- |
- |
Bologna |
0,26 |
-50,5 |
0,26 |
-51,4 |
0,26 |
-51,7 |
0,28 |
-10,9 |
Avezzano |
0,20 |
-22,9 |
0,18 |
-28,1 |
0,21 |
-20,4 |
0,28 |
-5,7 |
Prezzi IVA esclusa
Lo stesso andamento dei prezzi all'origine è stato osservato anche nella fase all'ingrosso; il prodotto nazionale ha evidenziato un calo di oltre il 40% su base tendenziale nel mese di agosto, la flessione si è poi ridotta progressivamente fino al -30% registrato in novembre, le patate di provenienza estera (principalmente francese e tedesca) hanno invece registrato una contrazione del 36% in agosto e mediamente di oltre il 45% nei tre mesi successivi.
novembre 2014 |
var % Vs nov 2013 |
ottobre 2014 |
var % Vs ott 2013 |
settembre 2014 |
var % Vs sett 2013 |
agosto 2014 |
var % Vs ago 2013 |
|
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Provenienza estera |
0,26 |
-44,8 |
0,25 |
-47,8 |
0,26 |
-50,1 |
0,38 |
-36,9 |
Provenienza Italia |
0,37 |
-31,0 |
0,37 |
-32,2 |
0,34 |
-40,1 |
0,33 |
-42,6 |
Prezzi IVA esclusa
Secondo gli operatori del settore nel 2014 la produzione di patate in Europa occidentale è cresciuta di oltre il 10% rispetto al 2013, questo, unitamente al divieto di importazione nella Federazione Russa per gli ortaggi prodotti nell'UE sono all'origine dell'attuale situazione.