Roma, 10 dicembre 2014
Nella prima metà della campagna 2014/2015, le consegne di latte nell'Unione Europea - pari a oltre 76 milioni di tonnellate - risultano in aumento del 5% rispetto al periodo aprile-settembre dell'annata precedente, ma i ritmi di crescita appaiono più attenuati rispetto al trend di apertura.
La produzione di latte è risultata meno dinamica nei paesi del Nord, pur attestandosi ancora su livelli più alti rispetto a quelli della scorsa annata: in particolare, in Germania +4,1% rispetto al periodo aprile-settembre 2013, in Danimarca +2,2% e nei Paesi Bassi +1,8%.
Nonostante i prezzi del latte in discesa non si è, invece, arrestata la crescita della produzione nel Regno Unito (+8,2%), in Irlanda (+7,5%), in Francia (+6,7%) e in Polonia (+7,5%).
Anche in Italia, sebbene le tensioni ancora irrisolte in merito al raggiungimento di un accordo di riferimento sulla formulazione del prezzo alla stalla (l'ultimo accorso siglato in Lombardia è scaduto lo scorso 30 giugno), i dati sulle consegne (non rettificate) di fonte Agea-Sian segnano un +3,7% per i primi sei mesi della campagna in corso.
Nei prossimi mesi, in particolare nel corso dell'inverno, potrebbe verificarsi una frenata delle consegne in alcuni dei principali produttori comunitari, in parte per scongiurare il rischio di splafonamento della quota nazionale nell'ultima campagna di applicazione del regime del "superprelievo" in parte a causa dei prezzi alla stalla in forte contrazione. Solo nel mese di settembre, infatti, il latte crudo è stato pagato agli allevatori europei (36,34 euro/quintale) mediamente il 5,5% in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno.