In base alle stime di medio periodo diffuse dalla Commisione Agricoltura dell'Unione europea, per i prossimi 10 anni si attende una crescita della produzione e del consumo di carne di pollame attorno al 7%.
Il focolaio di influenza aviaria di novembre in Germania, Paesi Bassi e Regno Unito, non dovrebbero avere un impatto significativo sulla produzione globale dell'anno in corso, che si prevede intorno ai 13 milioni di tonnellate; questo perché le misure correttive e preventive sono state immediatamente messe in atto.
Negli ultimi anni, la produzione di carne di pollame è servita a colmare il vuoto lasciato dalla ridotta produzione di carni bovine e suine. Un altro vantaggio della carne avicola è l'assenza di linee guida religiose che ne limitano il consumo. La produzione e il consumo di carni avicole sono in costante aumento da molti anni. Tale aumento si è concentrato principalmente in un certo numero di Stati membri che sono poi principali produttori: Germania, Spagna, Paesi Bassi e Polonia, questi insieme rappresentano il 44% della produzione totale dell'UE nel 2013.
Sul versante commerciale, dopo l'eccezionale andamento delle esportazioni del 2012, e nonostante la rimozione completa delle restituzioni all'esportazione del 2013, che colpisce soprattutto chi fornisce l'Arabia Saudita, le spedizioni europee dovrebbero scendere solo di circa l'1% nel 2014. Il bando russo sulle importazioni europee non sta avendo un effetto consistente sul mercato avicolo, dato che la domanda russa stava già diminuendo. Il mercato UE sarà probabilmente in grado di deviare il surplus produttivo verso altre destinazioni, in particolare i Paesi del Medio Oriente e dell' Africa.
Le importazioni nell'UE sono diminuite nel 2013 e nel 2014. Le tensioni politiche in Thailandia e il ri-orientamento del paese verso mercati geograficamente più vicini, hanno ridotto le esportazioni verso l'Unione Europea. Il Brasile, invece sta beneficiando del divieto russo e dalla riduzione delle esportazioni comunitarie in Arabia Saudita.
La produzione di carne di pollame continuerà a crescere costantemente fino al 2024. Il maggiore aumento produttivo ( attorno all'1% all'anno) dovrebbe riguardare solo i cosiddetti nuovi Stati membri, principalmente grazie ai sostenuti aumenti produttivi di Ungheria, Polonia e Romania. Negli altri principali paesi produttori come Germania e Paesi Bassi, si prevede una crescita della produzione pari allo 0,5% all'anno.