Il 2014 è stato un anno di forte tensione nei consumi alimentari, che ha determinato, tra le altre cose, una riduzione nella produzione del comparto delle eccellenze agroalimentari italiane a marchio geografico. Ma non è questo il fatto preoccupante, dato che le oscillazioni sono un elemento fisiologico dell'economia di mercato. Inoltre, pensare di crescere all'infinito quando si parla di prodotti alimentari derivanti da risorse naturali, basati su areali limitati, è un'utopia che può portare solo a conseguenze negative.
In realtà, gli elementi di maggiore debolezza del settore emergono più chiaramente mettendo insieme i dati, le analisi e i fatti dell'ultimo anno e sono, a mio parere, riassumibili e definibili con tre 'sindromi' ben precise.