9 gennaio 2015
Nel complesso il 2014 è stato caratterizzato da una forte spinta all'incremento della produzione di latte a livello mondiale, grazie a prezzi alla stalla piuttosto elevati - soprattutto nei primi mesi dell'anno - e alla contemporanea flessione dei costi dei mangimi: considerando i principali paesi esportatori (UE, USA, Nuova Zelanda, Australia e Argentina) la produzione di latte è, infatti, stimata in aumento del 4% rispetto al 2013.La maggiore disponibilità di materia prima e la conseguente crescita della produzione di derivati ha innescato un inevitabile declino dei prezzi dei lattiero caseari a livello globale, accelerato da altri due eventi: l'embargo russo,soprattutto nei confronti dei paesi UE, e le minori importazioni della Cina. Per il 2015 la domanda d'importazione cinese è stimata in calo del 12% per il latte intero in polvere e la crescita attesa del PIL è più contenuta rispetto all'anno precedente (dal +7,4% del 2014 al +6,5% del 2015).
Nel 2015, quindi, il mercato lattiero caseario mondiale resterà sotto pressione, secondo le previsioni Dipartimento Agricoltura degli Stati Uniti (USDA). Gli allevatori dovranno fare i conti con una minore marginalità e la produzione di latte nei principali player potrebbe crescere solo dell'1% nel 2015.
In particolare, nell'Unione Europea, dopo gli incrementi realizzati nel 2014 grazie a condizioni climatiche favorevoli,prezzi dei mangimi in diminuzione e prezzi alla stalla ancora stimolanti, nel 2015 - nonostante la fine del regime delle quote - non si prevede un ulteriore aumento della produzione di latte, che dovrebbe attestarsi a meno di 152 milioni di tonnellate.
Dopo la forte espansione stimata per il 2014, la produzione di latte in Nuova Zelanda è prevista in aumento del 2% nel 2015, a fronte di prezzi alla stalla in deciso calo e divincoli ambientali sempre più stringenti per gli allevatori. Negli Stati Uniti, anche se i prezzi alla stalla sono attesi in diminuzione, i prezzi bassi dei mangimi permetteranno agli allevatori di sostenere i margini aziendali (anche se a un livello inferiore) consentendo anche una crescita della produzione di latte stimata nel 3% per il 2015.In Australia, la produzione di latte è stimata in aumento dell'1% principalmente grazie ad un incremento della resa per capo (visto che il patrimonio dovrebbe restare sostanzialmente invariato) e attese molto positive (+20% nel 2015) riguardano le spedizioni di latte liquido (soprattutto Uht) verso la Cina. In Argentina, infine, dopo le difficoltà di pascolo affrontate nel 2014 a causa dell'eccessiva piovosità, nel 2015 la produzione di latte dovrebbe incrementarsi del 3% raggiungendo il livello di 11,7 milioni di tonnellate. La maggior parte della produzione di latte supplementare dovrebbe essere impiegata in un aumento della produzione di formaggi e latte intero in polvere, in previsione di elevati livelli di esportazione verso la Russia, sebbene dal settembre 2013 il governo argentino stia attuando una politica fortemente protezionistica.