Roma,21 gennaio 2015
L'Italia rischia nel 2014 di perdere il suo primato nella graduatoria mondiale dei maggiori esportatori di vino. È quanto si evince dalle elaborazioni Ismea dei dati Gta (Global Trade Atlas) relativi ai primi nove mesi dell'anno. L'aggiornamento a settembre dei dati indica infatti un quantitativo poco al di sotto dei 15 milioni di ettolitri per l'export vinicolo tricolore, contro i 16,5 milioni di ettolitri del competitor iberico.
Lo storico sorpasso, che ha buone chances di trovare conferma anche a fine anno, è stato possibile grazie al balzo in avanti del 24% delle spedizioni spagnole, a fronte di una progressione molto più contenuta (0,7%) dell'Italia. Un performance esportativa, quella della penisola iberica, quasi interamente ascrivibile al segmento degli sfusi (+41%).
Complessivamente, sottolinea l'Ismea, gli scambi mondiali di vino si sono attestati a 73 milioni di ettolitri, il 2% in più rispetto allo stesso periodo del 2013, a fronte però di una frenata di pari entità degli introiti, dovuta essenzialmente alla flessione dei prezzi alla produzione. Se questo incremento dovesse essere confermato anche dai dati dell'ultimo trimestre del 2014, gli scambi tornerebbero sopra la soglia dei 100 milioni di ettolitri.
L'unico segmento che cresce anche in valore è quello della spumantistica, dove l'Italia mantiene saldo il suo primato in termini di volumi esportati (1,6 milioni di ettolitri in aumento del 23% sul 2013), e consolida, con un più 18% degli introiti, la sua seconda posizione in termini di fatturato, dietro alla Francia.