4 maggio 2015
Nei primi due mesi del 2015 le esportazione UE dei principali prodotti lattiero caseari sono diminuite, ad eccezione delle polveri magre (+24% rispetto al bimestre gennaio-febbraio del 2014). La contrazione maggiore è stata accusata dai formaggi (-17%) e, a seguire, dal latte intero in polvere (-10%).
Dopo la chiusura del mercato russo e la progressiva svalutazione dell'euro, gli Stati Uniti sono divenuti la principale destinazione per i formaggi comunitari, registrando un incremento del 17% rispetto ai primi due mesi dello scorso anno; a seguire il Giappone con il +62% in più su base annua.
Egitto, Arabia Saudita e USA sono nell'ordine i più importanti sbocchi per il burro europeo nel primo bimestre, mostrando in tutti e tre i casi un considerevole incremento rispetto allo scorso anno. L'Algeria rappresenta ancora il primo cliente per il latte scremato in polvere, sebbene rispetto al 2014 i volumi esportati complessivamente dai 28 Paesi dell'Unione Europea siano in diminuzione del 14%. L'Egitto è, inoltre, divenuto un importante sbocco avendo fatto registrare un raddoppio delle spedizioni comunitarie rispetto a gennaio-febbraio 2014. Per quanto riguarda, infine, il latte intero in polvere l'Oman è attualmente il primo cliente dell'UE (+20% nei primi due mesi del 2015), a fronte di una contrazione delle altre due destinazioni rappresentate da Nigeria e Algeria.
La brusca frenata della domanda cinese in questa prima frazione d'anno, inoltre, ha visto una significativa riduzione dell'ingresso di prodotti lattiero caseari europei, polveri magre in primis.