Roma, 14 maggio 2015
I primi due mesi dell'anno, complice la stagione invernale, sono solitamente poco significativi per l'economia annuale delle aziende produttrici del settore, tuttavia nel mese di febbraio debuttano sul mercato le "primizie" floreali programmate con varietà precoci per invogliare i consumatori ad anticipare la primavera.
Successivamente le contrattazioni a marzo, sia in confronto con il precedente bimestre sia rispetto allo stesso mese del 2014, sono risultate discrete dove il clima si è mostrato più mite e negative dove le temperature e le piogge hanno ostacolato le vendite. Uno degli elementi in comune, a fronte delle diverse performance tra le aree geografiche, è sicuramente il livello dei prezzi che continua ad essere sempre stazionario.
Per quanto riguarda le spedizioni nel mercato comunitario, nei primi tre mesi dell'anno in corso il clima, nei paesi di destinazione, ha mantenuto temperature medie nella norma, mentre nelle regioni italiane le temperature fresche e le giornate poco luminose hanno rallentato l'accrescimento delle piante mediterranee. La conseguenza è stata una mancanza di piante nel giusto standard qualitativo a disposizione per l'esportazione. Inoltre, bacini di consumo come la Germania o la Francia sono risultati molto poco ricettivi.
La spesa per fiori e piante da parte delle famiglie italiane presenta su base annua un lievissimo e trascurabile incremento, mentre nel primo trimestre 2014 aveva registrato una lievissima contrazione. L'unica nota positiva in entrambe i trimestri del 2014 e 2015 è quindi la maggiore tenuta della spesa (ad eccezione del Centro Italia che nel primo trimestre 2014 ha presentato un calo del 6,5%).