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Agroalimentare - Ultime dal settore

Ismea, prosegue a giugno la flessione dei prezzi agricoli

Roma, 15 luglio 2015

Meno 3,2% su maggio, -1% su base annua. Tendenza deflativa più accentuata secondo l'indice "core" (-5,1% annuo)

Giugno conferma la dinamica negativa dei prezzi nelle campagne italiane. Con un valore pari a 109 (base 2010=100), l'Indice dei prezzi agricoli alla produzione, elaborato dall'Ismea, ha fatto segnare il mese scorso una flessione del 3,2% rispetto a maggio e dell'1% sul giugno 2014.

Nello stesso mese, come rilevato oggi dall'Istat, i prezzi al consumo dei beni alimentari e bevande, inclusi alcolici, sono invece cresciuti dello 0,1% su base mensile e dell'1% su base annua, confermando i rialzi dei due mesi precedenti.

L'Indice "core" - elaborato dall'Ismea al netto delle componenti a più elevata volatilità, rappresentate dalle voci "ortaggi e frutta fresca" - si è portato a quota 113,5 (2010=100), registrando un andamento piatto rispetto a maggio e una contrazione del -5,1% sul giugno dell'anno scorso.
La versione "core" dell'Indice Ismea ha il pregio di cogliere la tendenza di fondo dei prezzi agricoli, scorporando la dinamica dei prodotti maggiormente esposti a fluttuazioni e più direttamente influenzati da fattori stagionali.

Per singolo comparto, le risultanze di giugno confermano, nella dinamica mensile, l'evoluzione negativa dei prezzi dei prodotti vegetali (-7,1% rispetto a maggio), che restano però inflativi su base annua. Il calo congiunturale riflette soprattutto la flessione, fisiologica in questa fase stagionale, delle quotazioni di frutta (-19%) e ortaggi (-9,8%).

Negativa, seppure in misura più contenuta, anche la variazione mensile dei prezzi di vini, semi oleosi e oli di oliva (rispettivamente -1,2%, -1,1% e -1%), mentre cedono appena 2 decimi di punto le quotazioni dei cereali.

Il leggero aumento il sotto indice del comparto zootecnico (+0,4%), con piccoli passi avanti per avicoli, conigli e suini; stazionari invece i prezzi dei lattiero-caseari e in calo bovini e ovicaprini.

Su base annua, la flessione generale dell'indice resta ancorata alla dinamica deflativa del comparto zootecnico (-9,1% rispetto a giugno 2014), compensata solo parzialmente dai rincari dei prodotti vegetali (+8,8%). Diversi i fronti "caldi": dagli oli d'oliva (+62,6%) agli ortaggi (+22,2%), con rincari altrettanto considerevoli per la frutta (+9,1%). Mantengono invece una tendenza negativa vini, semi oleosi e cereali.

Con il dato di giugno - conclude l'Ismea - la variazione acquisita dei prezzi agricoli per l'intera annata 2015 passa in territorio negativo, portandosi al meno 0,9%, contro il più 1% di maggio. Confermata invece al meno 4% (stesso dato di maggio) quella calcolata a partire dall'Indice" core".

 
 

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