Roma, 21 settembre 2015
Un graduale miglioramento per i lattiero-caseari, a fronte di una situazione di discreta dinamicità per suini e bovini e di ulteriore tensione sui mercati degli ortaggi, con rincari soprattutto per pomodori e carote.
E' quanto emerge, in sintesi, dalla consueta analisi Ismea contenuta nell'Overview sui mercati agroalimentari di questa settimana.
Per il bestiame bovino si prevede una maggiore fluidità degli scambi e una discreta attività di macellazione. Resta alta l'attenzione degli operatori sugli sviluppi della situazione in Francia - interessata da un focolaio di blue tongue - dove si temono ripercussioni sui prezzi del ristallo, di cui l'Italia è un grosso importatore.
Stabile la prospettiva per il comparto suino, con un probabile leggero aumento dell'offerta di capi da macello e un graduale assestamento dei tagli, dopo l'andamento positivo di queste ultime settimane soprattutto per quanto concerne le cosce. Nel comparto dei suinetti da allevamento il mercato resta orientato alla calma, con primi accenni di miglioramento per le taglie da 80-100 chilogrammi.
Sul mercato degli avicoli la situazione resta positiva grazie alla vivacità degli scambi in tutte le principali piazze nazionali, con aumenti più evidenti per i capi vivi rispetto al prodotto macellato.
Sia le faraone che il tacchino potrebbero beneficiare, questa settimana, di una maggiore propensione all'acquisto, in un mercato che sembra tra l'altro confermare alcuni squilibri legati a un'offerta deficitaria. Positiva l'intonazione anche per i conigli, mentre i prezzi delle uova dovrebbero mostrare un andamento stazionario in una condizione di ritrovato equilibro delle dinamiche mercantili.
Per i lattiero-caseari il quadro sembra gradualmente migliorare. Grazie agli aiuti all'ammasso privato - prorogati in via straordinaria fino al prossimo anno - e al positivo andamento dell'export verso i Paesi terzi, i prezzi del burro e, da questa settimana, anche quelli del latte scremato in polvere hanno invertito nella Ue una prolungata tendenza negativa.
In ambito nazionale si registra qualche accenno di miglioramento per le materie grasse, che potrebbero beneficiare di scambi leggermente più attivi anche nelle prossime settimane; prevale invece l'attesa sul circuito dei formaggi grana a denominazione, in un mercato con quotazioni al momento invariate.
In attesa delle prime contrattazioni sul nuovo raccolto di riso, i mercati cerealicoli restano per lo più stazionari, evidenziando movimenti al rialzo solo per il granoturco. Gli operatori attendono indicazioni dalle principali piazze internazionali che, a fronte di una buona disponibilità, soprattutto per il frumento, non dovrebbero registrare particolari scossoni.
In relazione agli ortaggi, restano in tensione, anche nella prospettiva di breve termine, i prezzi dei pomodori. Quotazioni al rialzo per le carote, a causa di un'offerta limitata rispetto alle attuali ordinativi della Grande distribuzione. I listini per tutte le verdure a foglia si mantengono su livelli molto elevati. E' tuttavia prevedibile un progressivo allentamento delle tensioni sul circuito dei radicchi, con l'intensificarsi delle operazioni di raccolta, in un contesto di prezzi stazionari per gli altri ortaggi di stagione.
Nel comparto frutticolo prosegue il buon andamento delle pere, mentre l'uva da tavola continua a subire i contraccolpi di una richiesta piuttosto frenata sui mercati interni e di una maggiore pressione del prodotto di importazione. I prezzi, già in ribasso, in particolare per le varietà Italia e Red Globe, potrebbero accusare ulteriori cedimenti. Mercati calmi con qualche assestamento al ribasso dei valori per le mele, le cui disponibilità sui circuiti all'ingrosso registrano un progressivo ampliamento con l'avanzamento delle operazioni di raccolta.
Per i vini e le uve da vino non si registrano novità, in assenza di scambi significativi. Il mercato non sembra in grado, in questa fase, di trovare una via d'uscita da una situazione di stallo che sta iniziando a pesare sul comparto.
Da una prima analisi Ismea sulle quotazioni delle uve da vino per le zone di Verona e Asti non emergono, in media, variazioni sostanziali, al netto di un lieve ampliamento della forbice tra prezzi minimi e massimi, né si prevedono a breve cambiamenti repentini.
Riguardo infine agli oli di oliva, i mercati internazionali potrebbero confermare un assestamento al ribasso delle quotazioni, in un contesto di ulteriore pressione dell'offerta greca e in parte anche spagnola. Le prime valutazioni sulla produzione 2015/2016 segnalano, nel frattempo, quantità e qualità più che soddisfacenti nell'intero bacino del Mediterraneo.