I primi quattro mesi della campagna di commercializzazione 2015/16 sono stati caratterizzati da una tendenza negativa delle quotazioni all'origine del frumento, che nel caso del frumento duro non ha avuto soluzioni di continuità, mentre per il frumento tenero un significativo calo congiunturale del prezzo si è registrato a settembre, al quale poi è seguita una lieve rivalutazione a ottobre 2015. A livello mondiale, i fondamentali di mercato, caratterizzati da abbondanti raccolti e scorte, attualmente deprimono i mercati e indicano il mantenimento di tale scenario anche per i prossimi mesi.
In particolare, il prezzo medio nazionale del frumento duro è sceso a 272,20 euro/t a ottobre, in flessione del 6% rispetto al mese precedente e del 12% circa nel confronto tendenziale. Tale dinamica è da ricondurre alla consistente disponibilità di prodotto nord americano immesso nei circuiti nazionali, anch'esso contraddistinto da una dinamica flessiva dei listini. Il prezzo del frumento duro non comunitario, infatti, è sceso a ottobre a 341,50 euro/t (-2,5% su base congiunturale e - 15% nel confronto con ottobre dello scorso anno).
Riguardo al frumento tenero, l'andamento del mercato negli ultimi quattro mesi è risultato più altalenante, con una consistente flessione congiunturale a settembre 2015 (-3,8% a 186,93 euro/t) e una lieve rivalutazione nel mese successivo attestandosi a 187,63 euro/t. Tali dinamiche riflettono l'andamento registrato per il prodotto estero che vede una costante flessione mensile dei prezzi del frumento statunitense e canadese mentre per la granella francese, solo nel mese di ottobre, si è evidenziata una lieve rivalutazione.