Roma, 16 novembre 2015
Meno 2,4% su base mensile, mentre rimane positivo il confronto annuo (+5,3%)
Frenano a ottobre i prezzi dei prodotti agricoli, dopo la spinta registrata nei due mesi precedenti. È quanto segnala l'Ismea sulla base dell'Indice dei prezzi agricoli all'origine, che si è portato a 119 (2010=100) facendo registrare una flessione del 2,4% su settembre, e riducendo la crescita annua a un più 5,3% (a settembre era +9,9%).
Nel frattempo i prezzi al consumodei beni alimentari e delle bevande, alcolici inclusi, risultano - dalle indicazioni dell'Istat sempre riferite al mese di ottobre - in crescita dello 0,3% su base mensile e dell'1,8% se rapportati ai livelli dell'anno scorso, ancora in accelerazione rispetto al più 1,5% di settembre e allo 0,9% di agosto.
L'Indice "core" dell'Ismea - che coglie la tendenza di fondo dei prezzi agricoli, scorporando dal calcolo dell'indicatore i prodotti ortofrutticoli, più volatili e maggiormente influenzati da fattori stagionali - si posiziona a ottobre a 114,9 (2010=100) a conferma di una dinamica mensile deflativa (-0,7%), anche se più attenuata rispetto a quanto evidenziato dall'indice complessivo. Il confronto su base annua segnala un livello dei prezzi invariato rispetto a ottobre 2014 (+0,1%).
Nel comparto vegetale che fa segnare nel complesso un meno 5,2% sul mese precedente, invertono la marcia gli ortaggi ( -15,3%) dopo i rincari registrati a settembre, mentre confermano una dinamica flessiva i cereali (-2%) e in maniera più marcata gli oli di oliva ( -9,2%), influenzati dalle previsioni di una produzione in crescita. Positiva al contrario la variazione su base mensile per frutta (+9,5%), semi di soia (+3,7%) e per i vini, che con un più 1,7% mettono a segno l'incremento più consistente degli ultimi tre anni.
L'insieme della zootecnia chiude il mese con un lieve adeguamento al rialzo dei listini dello 0,3%, per effetto degli avanzamenti dei lattiero caseario (+0,3%) e bestiame vivo (+0,4%) bilanciati da una tenue flessione delle uova (-0,1%).
Su base annua, come evidenziato, la tendenza complessiva pari a un più 5,3% è sintesi dell'apprezzamento delle coltivazioni (+11,3% rispetto a ottobre 2014) e dell'ulteriore cedimento dei prodotti zootecnici (-0,4%). Nel primo comparto, mantengono una dinamica inflativa gli oli di oliva (+26,7%), gli ortaggi (+46,1%) e i semi di soia (+3,8%) mentre, al contrario, frutta e cereali invertono la tendenza (rispettivamente -1,3% e -0,3%) e vini e colture industriali proseguono in negativo (-2,7 e -9,8%).
Nell'ambito zootecnico, al 5,5% di aumento tendenziale del bestiame vivo si contrappone una flessione di analoga entità dei lattiero-caseari ( -5,3%). Ad ottobre - conclude l'Ismea - la variazione acquisita dei prezzi agricoli per l'intera annata 2015 risulta pari al 2,5%, mentre quella calcolata a partire dall'Indice core, si conferma negativa (-3,3%).