I dati a consuntivo del 2015 hanno confermato le tendenze evidenziatesi in corso d'anno, in relazione ad una situazione difficile e complessa per il settore suino. In un contesto di mercato già fortemente penalizzato dall'embargo russo, l'allarme lanciato dall'OMS sui presunti danni alla salute causati dal consumo di carni rosse e, soprattutto, di quelle lavorate ha molto compromesso la domanda finale e i prezzi.
In particolare il settore ha sofferto il calo dei consumi interni, sia di carne fresca che di salumi, verificatosi maggiormente nella seconda parte dell'anno, in seguito non solo ai fenomeni mediatici conseguenti all'allarme sul consumo di carne ma anche al perdurare della situazione incerta sul fronte del mercato nazionale e del potere d'acquisto delle famiglie. Il calo dei consumi ha riguardato in modo particolare i salumi più elaborati come salami e wurstel.
L'export continua di fatto a trainare il settore, come attestato dall'andamento molto positivo delle vendite di salumi made in Italy, nel 2015, sui mercati esteri.