Un inverno inconsueto sia per il clima sia per le dinamiche di mercato che questo ed altri fattori hanno determinato. A fine anno, per tutto il mese di gennaio ed ancora a febbraio, la presenza di una vasta area di alta pressione in Europa si è estesa verso i settori centro - orientali del continente, occupando anche gran parte della penisola italiana. Le anomalie climatiche con temperature molto miti hanno fortemente inciso sulle produzioni determinando fioriture anticipate rispetto alle medie stagionali con un effetto sull'offerta divenuta eccedentaria nei periodi di mercato più fermi. In Italia la temperatura mite ha giocato un ruolo fondamentale per le produzioni soprattutto nelle regioni del centro sud, dove si sono verificati anche periodi di siccità; meglio al centro-nord dove le piogge sono state anche superiori alla media del periodo e dove la neve, anche se tardi, è arrivata copiosa tra la fine di febbraio e gli inizi di marzo. Nei mesi di aprile e maggio poi, quando le condizioni climatiche avrebbero avuto un ruolo fondamentale per le produzioni primaverili, si sono verificati lunghi periodi di piogge e freddo, anche intensi, che hanno scoraggiato le vendite, tranne nei periodi di festività.
Per i mercati esteri, dopo gennaio e febbraio, due mesi moderati per risultato ed anche meno importanti ai fini statistici annuali, marzo è andato meglio. L'inverno mite ha in qualche modo favorito le vendite ed i giorni con temperature sotto lo zero sono stati davvero pochi; la temperatura non è mai scesa sotto i 7 C° e durante il giorno è sempre stata superiore allo zero. Da fine mese poi ed anche per tutta la prima settimana di febbraio il mercato è migliorato soprattutto da San Valentino e successivamente per la giornata internazionale della donna (8 marzo) e per la festa della mamma in Gran Bretagna. Le ragioni principali, oltre a condizioni climatiche non ottimali sono principalmente riconducibili ai tassi di cambio delle più importanti valute mondiali; percentuali molto alte di svalutazione del rublo russo, la svalutazione dell'euro rispetto al dollaro statunitense ed al franco svizzero, hanno infatti causato al mercato squilibri che non possono essere ignorati. Dall'inizio di febbraio, il mercato dei fiori recisi a poco a poco è aumentato, anche se la domanda di fiori in genere è risultata debole e non dinamica come accadeva in anni precedenti. Per il fatturato dell'export sui prodotti floricoli (fiori, piante da interno) la partenza è stata molto lenta specialmente durante le prime due settimane fino all'inizio di febbraio, ma poi il fattore clima è stato di ausilio, infatti non essendoci particolari impedimenti, come strade gelate e innevate, la movimentazione delle merci è stata più agevole. D'altro canto il clima mite ha favorito anche le fioriture e molte specie sono state eccedentarie rispetto alla domanda; tale è il caso delle primule e delle gerbere e delle bulbose in generale. Per le piante verdi il limite alle vendite si è verificato invece sulle piante in vaso di grande diametro; sembra infatti che i consumatori siano sempre più propensi a comprare vasi di piccole dimensioni.