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Agroalimentare - Ultime dal settore

Avanti adagio l'export agroalimentare italiano a Giugno

Roma, 8 settembre 2016

I dati Istat per il mese di giugno evidenziano una crescita su base annua delle vendite all'estero dei prodotti agroalimentari italiani (2,6%).
Per quanto positivo, il dato semestrale indica un rallentamento delle spedizioni rispetto al 2015.


Anche nel mese di giugno, si conferma l'andamento positivo dell'export agroalimentare italiano: i dati diffusi dall' Istat indicano che nel periodo in questione le esportazioni complessive di prodotti agricoli e dell'agroindustria hanno registrato un aumento in valore di 2,6 punti percentuali su base annua.
Il dato riflette un significativo aumento tendenziale delle vendite all'estero dei prodotti agricoli (8,1%) e una crescita più contenuta per quanto riguarda le spedizioni dei prodotti dell'industria alimentare (1,6%).

In particolare, al confronto con il totale export nazionale, quello agroalimentare continua a spiccare per dinamismo. Mentre nel primo semestre del 2016 la crescita delle esportazioni totali è rimasta ferma sui livelli del 2015 (0,0%), le esportazioni agroalimentari sono cresciute del 2,9% su base annua. Questo dato positivo per il periodo cumulato riflette il buon andamento delle vendite dei prodotti dell'industria alimentare, in particolare nei mesi di febbraio e maggio, quando hanno registrato crescite tendenziali in valore rispettivamente del 7,3% e del 12,1%.

Tuttavia, si evidenzia che nel corrispondente periodo del 2015 l'export agroalimentare italiano era interessato da una dinamica ben più positiva: il primo semestre dell'anno scorso aveva visto le esportazioni di questi prodotti crescere in valore dell'8% su base annua, sintesi dell'ottimo andamento delle vendite dei prodotti agricoli (12,3%) e dei beni alimentari trasformati (7,1%).
Dall' analisi comparativa del dato del primo semestre 2015 con quello del primo semestre 2016, si può ipotizzare che la crescita complessiva per il 2016 delle spedizioni all'estero, per quanto pur sempre positiva, sarà probabilmente più contenuta di quella ottima registrata nel 2015 (7,4%).

 
 

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