Roma, 30 maggio 2017
Dell'uso alimentare del nocciolo esistono testimonianze archeologiche antichissime ma è nell'ultimo secolo che la sua importanza colturale è cresciuta, in parallelo con lo svilupparsi dell'industria dolciaria. Al tempo della Roma antica si usava donare piante di Corylus avellana per augurare felicità. Ugualmente accadeva in Francia dove la pianta veniva donata agli sposi come simbolo di fecondità.
Grazie alle condizioni climatiche, questa specie prospera nel Bacino del Mediterraneo e la si trova coltivata nelle aree più vocate, come le colline di Langa, in Piemonte, dove da lunga data viene ottenuto un prodotto IGP di particolare pregio qualitativo.
Crescenti evidenze epidemiologiche e cliniche sperimentali si sono acquisite in campo medico e scientifico sul grande significato salutistico della nocciola. In particolare, si è osservato che il consumo abituale di nocciola, così come quello di noci e mandorle, si associa ad una riduzione del rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, incluso l'infarto cardiaco, e del rischio di diabete.
Le motivazioni essenziali per questi risultati di elevato significato preventivo sono correlate alla composizione nutrizionale della nocciola. Innanzitutto è la ricchezza in acidi grassi monoinsaturi che similarmente all'olio d'oliva gioca un ruolo primario nel ridurre il tasso di colesterolo nel sangue. Accanto a questo, la ricchezza in fitosteroli, in composti fenolici, in vitamina E, in arginina, magnesio, selenio e fibre idrosolubili permette di sviluppare effetti antiossidanti, antiinfiammatori e protettivi sull'endotelio vascolare, tali da garantire risultati salutistici di grande significato in ambito cardiometabolico.
Di tutto questo si è parlato nel meeting scientifico multidisciplinare organizzato il 26 e 27 maggio presso il castello di Grinzane Cavour e coordinato dal Prof. Attilio Giacosa (Policlinico di Monza) e dalla Prof.ssa Mariangela Rondanelli (Università di Pavia), con la partecipazione del Prof. Roberto Botta (DISAFA - Università di Torino), della Prof.ssa Anna Maria Picco (Università di Pavia), della Dr.ssa Antonella Riva (Indena, Milano), del Prof. Emilio Ros (Hospital Clinico, Barcellona) e del Dr. Mario Schiano lo Moriello (ISMEA, Roma). I lavori si sono conclusi con un documento di consenso firmato da tutti gli esperti partecipanti al meeting e presentato il 27 maggio alle associazioni degli agricoltori e alle autorità politiche e amministrative del territorio piemontese con la partecipazione del Viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Senatore Andrea Olivero e del Senatore Tomaso Zanoletti, Presidente dell'Enoteca Regionale del Castello di Grinzane Cavour.
Il documento di consenso pone in evidenza che la supplementazione dietetica con nocciole si accompagna ad una riduzione significativa del colesterolo totale e del colesterolo LDL (quello "cattivo"), senza modificazioni del colesterolo HDL (quello "buono").
L'evidenza scientifica dimostra che gli effetti salutistici delle nocciole sono raggiungibili con il consumo abituale di 30-40 grammi al giorno di nocciole sgusciate. Emerge di conseguenza la raccomandazione all'incremento del consumo soprattutto sotto forma di prodotto crudo (non tostato) e non privato della pellicina (perisperma). Il consumo di nocciole con la pellicina è preferibile perché questa contiene la maggior parte degli antiossidanti del prodotto. Se ne raccomanda soprattutto il consumo con cerali durante la colazione del mattino o in insalate miste ai pasti principali, oppure come rompi-digiuno a metà mattino o nel pomeriggio, in ogni età della vita.
La nocciola dunque assume carattere di grande significato non solo produttivo e commerciale ma anche per i pregi salutistici che manifesta. Questo vantaggio viene incrementato se si segue un modello alimentare di tipo mediterraneo, si tiene sotto controllo il peso corporeo, si fa abitualmente attività fisica e soprattutto se non si fuma!
DOCUMENTO DI CONSENSO DI GRINZANE CAVOUR
La nocciola: qualità, gusto e salute
1. I frutti a guscio, ed in particolare noci, nocciole e mandorle, costituiscono una componente cardine della dieta mediterranea unitamente alla ricchezza in frutta e verdura, legumi, cereali integrali, pesce, olio d'oliva, 1 o 2 bicchieri di vino al giorno e moderati consumi di carni magre e latte e derivati.
2. La ricerca scientifica ha dimostrato con certezza che il consumo di frutta a guscio riduce l'incidenza di malattia coronarica e di diabete e diminuisce la mortalità per malattie cardiovascolari in generale.
3. La frutta secca a guscio è ad alta densità calorica ed è ricca in lipidi e in acidi grassi insaturi. La frutta a guscio contiene molti composti bioattivi favorevoli alla salute: proteine vegetali, fibre, minerali, eccetto il sodio, tocoferoli (vitamina E), fitosteroli e composti fenolici.
4. In virtù della sua composizione nutrizionale, la frutta a guscio influenza in modo positivo vari marcatori biologici di rischio cardiometabolico, quali la riduzione del colesterolo LDL e miglioramento del controllo glicemico unitamente ad effetti antiossidanti ed antiinfiammatori e ad una riduzione delle disfunzioni endoteliali.
5. Le nocciole manifestano aspetti nutrizionali simili a quanto osservato negli altri tipi di frutta a guscio. In studi clinici controllati, la supplementazione dietetica con nocciole ha manifestato una riduzione significativa del colesterolo LDL, senza modificazioni del colesterolo HDL o dei trigliceridi. Similarmente all'olio extravergine di oliva, le nocciole sono molto ricche in acidi grassi monoinsaturi (acido oleico); vitamina E, fitosteroli (soprattutto beta-sitosterolo) e polifenoli. Inoltre, le nocciole sono particolarmente ricche in minerali benefici, quali il magnesio, il rame e il selenio.
6. In Italia, nonostante sia triplicato negli ultimi dieci anni, il consumo di frutta a guscio è modesto e pari a circa 3 kg/anno pro capite, prevalentemente associato a prodotti dolciari.
7. Pur essendo l'Italia il secondo produttore mondiale di nocciole, la produzione copre attualmente l'80% del fabbisogno nazionale. Si suggerisce l'implementazione di filiere che valorizzino le produzioni tipiche (in particolare le DOP e IGP) delle diverse aree corilicole attraverso la commercializzazione di nocciole destinate anche al consumo diretto, in guscio, sgusciate o minimamente trasformate.
8. L'evidenza scientifica dimostra che gli effetti salutistici delle nocciole sono raggiungibili con il consumo abituale di 30-40 grammi al giorno di nocciole sgusciate. Emerge di conseguenza la raccomandazione all'incremento del consumo soprattutto sotto forma di prodotto crudo (non tostato) e non privato della pellicina (perisperma).
9. Il consumo di nocciole con la pellicina è preferibile perché questa contiene la maggior parte degli antiossidanti del prodotto.
10. Un consumo moderato e abituale di frutti a guscio favorisce la salute senza influenzare in modo critico il bilancio energetico, vale a dire senza indurre un aumento del peso corporeo, anche se la quantità di lipidi e di calorie in una porzione è elevato.
Firmatari del consenso: Prof. Attilio Giacosa e Prof.ssa Mariangela Rondanelli (Coordinatori), Prof. Roberto Botta, Prof.ssa Anna Maria Picco, Dr. Riva, Prof. Emilio Ros, Dr. Mario Schiano lo Moriello