Gli indicatori economici disponibili a giugno 2017 mostrano una tendenza generalmente positiva per l'economia italiana, tanto da far rivedere al rialzo le previsioni macroeconomiche per il 2017 da parte della Banca d'Italia e del Centro Studi Confindustria: per il Pil reale si prevede una crescita tra l'1,3 e l'1,4% per l'intero anno; molto positivamente dovrebbero influire gli investimenti, che hanno ripreso a crescere dopo gli anni di crisi, e le esportazioni, che si confermano un notevole fattore di traino. Tra i motivi di rischio, invece, si evidenziano da un lato l'incertezza delle politiche economiche globali, che influenza i mercati finanziari, e dall'altro lato eventuali iniziative di protezione commerciale, che avrebbero ripercussioni sugli scambi internazionali; si sottolinea inoltre l'elevata incertezza sull'evoluzione dei prezzi delle materie prime energetiche nel prossimo futuro (cfr. Banca d'Italia, Bollettino economico n. 3, luglio 2017).
In questo quadro, il settore agricolo - chiuso il 2016 con un risultato negativo dovuto soprattutto a prezzi complessivamente in forte calo rispetto all'anno precedente, ma che mostra con la ripresa degli investimenti di essere vitale -, nel corso della prima metà del 2017 vede una tendenza di fondo di miglioramento dei prezzi, che lascia tuttavia alta l'incertezza a causa dell'elevata volatilità dei mercati e di un andamento meteo-climatico che, dopo aver influenzato la prima metà dell'anno, potrebbe condizionare anche i raccolti alla fine dell'estate e in autunno. Come riflesso, peggiora il clima di fiducia delle aziende dei comparti delle coltivazioni, mentre le aziende zootecniche sono relativamente più ottimiste.
Per l'industria alimentare, sebbene le performance sia nel complesso dell'anno 2016 sia nei primi mesi del 2017 non siano risultate particolarmente brillanti in confronto a quelle dell'industria nel complesso, ci sono alcuni dati positivi da evidenziare: la crescita dell'occupazione e delle imprese, la crescita delle esportazioni che prosegue saldamente nei primi mesi del 2017, l'aumento dello stock dei prestiti alla fine del primo trimestre, rispetto a marzo dell'anno scorso.
L'aumento degli scambi con l'estero di prodotti agroalimentari, anche in entrata, è un segnale di nuovo dinamismo, considerato che l'aumento delle importazioni di materie prime e semilavorati agroalimentari può riflettere un'intensificazione dell'attività produttiva dell'intera filiera. Infine, dal lato dei consumi interni, si avvertono in primi segnali di uscita dalla crisi che aveva colpito la spesa delle famiglie per i prodotti alimentari, che finalmente segna una crescita evidente nel primo semestre rispetto all'anno precedente. Malgrado questi elementi, anche per le imprese della trasformazione alimentare, a fine giugno, non c'è ancora spazio per un recupero di ottimismo.